Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator website La Grotta “de lu carottu” a Parabita

La Grotta “de lu carottu” a Parabita

Carottu, una parola tipica del dialetto locale a Parabita, significa letteralmente buco, e in questa zona ha dato il nome ad una grotta naturale, testimone da tempo immemorabile di un rito che il Salento conosce anche in altre zone, ossia il passaggio attraverso un foro, simbolo sin dalla preistoria di nascita, associato a riti di iniziazione che coinvolgevano i ragazzini. Siamo presso un’altura del territorio parabitano, immersi in un paesaggio verde che sa lascia suggestioni di infinito…

La Grotta "de lu carottu" a Parabita

…alla grotta si arriva dopo una bella camminata, ma bisogna oggi chiedere il permesso, perché prima di giungervi bisogna passare attraverso terreni privati.

E’ un cammino che ci riporta indietro, al tempo in cui le società umane erano matriarcali, e la Grande Madre era venerata come una divinità…

… un tempo in cui un budello come questo, che si apre sul costone roccioso di questa altura, richiama alla mente subito l’immagine del ventre materno…

Si tratta in realtà di due grotte comunicanti, una grande ed una più piccola…

La Grotta "de lu carottu" a Parabita

…sono unite da un foro, appunto, “lu carottu” che era per le genti della zona il “passaggio” da affrontare in un determinato periodo dell’anno e della vita…

Mi raccontano gli anziani di Parabita che ancora fino agli ’60 del secolo scorso, in primavera, i ragazzini nel periodo della pubertà venivano qui per affrontare il “passaggio”… passare dalla grotta piccola a quella grande, da questo buco… e segnare così il loro ingresso nell’età adulta.

Non sempre il ragazzo ce la faceva, a passare, il pertugio non è molto agevole. Così, fra le memorie che ho raccolto, i ragazzini che ce l’avevano fatta erano “figli di buona madre”, mentre per quelli che sventuratamente non ce l’avevano fatta cominciava un triste periodo di insulti e derisione, erano etichettati come “figli di puttana”.

Il luogo venne poi “cristianizzato”, come accadde al sito della pietra forata di Calimera (divenuto una chiesa), e qui c’era un affresco con l’immagine della Madonna. Oggi purtroppo è scomparso, ed a memoria è stata posta una Madonna più recente.

Certo, è un luogo arcano, che trasmette una certa energia ancora oggi, per via del suggestivo paesaggio naturale…

Sfide di sopravvivenza, slanci di impeto giovanile, speranze di abbondanza, sono i desideri reconditi che si celavano dietro questi ancestrali culti, nelle primavere di un Salento vivo e lontano nel tempo.

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