Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator website Copertino, un borgo tutto da scoprire

Copertino, un borgo tutto da scoprire

Nel cuore del Salento, nell’Arneo, il viandante ritrova la Storia e l’Arte, la Fede e la Bellezza, per ogni dove, in ogni angolo, ogni masseria, ogni antico borgo che racconta mesto la sua identità. A Copertino, il viaggio è un incanto!

Una visita a Copertino non può prescindere dalla partenza nel suo centro storico. Ciò che risalta subito agli occhi è il mastodontico castello, uno dei più grandi di Puglia!

Fu edificato nel Cinquecento, sopra una precedente fortezza, di cui resta la torre che si vede già dall’esterno, che risale alla fine del Duecento.

Fu l’architetto militare Evangelista Menga a dargli la forma attuale, che per la sua epoca doveva far fronte alle rinnovate esigenze belliche e il bisogno di protezione del territorio dalle incursioni turche.

Lungo tutto il perimetro si misurano novanta feritoie distribuite su tre ordini. Nel cortile interno corrono enormi gallerie di collegamento ai bastioni, all’interno delle quali c’è un’interessante serie di graffiti che ci riportano alla vita minima del periodo. Stupenda la cappella di San Marco, interamente affrescata dal pittore manierista Gianserio Strafella (foto sopra)…

… ma sempre all’interno, è presente una cappella gentilizia dedicata alla Maddalena, con preziosi affreschi quattrocenteschi, rinvenuta durante i lavori di restauro (foto sopra). Per una visita completa al castello vi rimando a questo articolo.

Stupenda la Basilica di Santa Maria ad Nives, sorta nel 1088 per volontà del conte Goffredo il Normanno, intitolata alla Vergine Assunta. Nel 1235, Manfredi, il figlio di Federico II, la elevò a basilica regia intitolandola alla Vergine delle Nevi.

Questo tempio è uno scrigno di tesori, e per una visita completa vi rimando a questo altro articolo.

Il complesso conventuale dei Domenicani, fondato col titolo di Santa Maria dell’Idria sul luogo di un’antichissima cappella, risale al Cinquecento. Infatti, nel 1570 per volontà dell’arcivescovo di Nardò, Ambrogio Salvio, venne edificata una chiesa nella quale fu trasferita un’immagine della Vergine, che secondo le fonti dell’epoca, si considerava miracolosa. L’attuale struttura è il frutto di numerosi rifacimenti effettuati nel corso dei secoli in seguito a crolli accidentali. L’ultima modifica sostanziale ha interessato l’edificio tra il 1930 e il 1959; in questo trentennio vennero costruite le navate laterali e fu eretto l’attuale campanile. Delle originarie opere architettoniche rimangono due altari barocchi, un affresco riproducente la Pietà e una tela raffigurante la Madonna del Rosario (1612), opera del pittore gallipolino Gian Domenico Catalano.

Come spesso riscontriamo nelle chiese salentine, gli altari domenicani sono autentici capolavori barocchi!…

…le loro sculture, le decorazioni, sono autentici capolavori.

Personaggio simbolo della città è senz’altro Giuseppe Desa, il santo dei voli. Qui sopra, vediamo la casa paterna…

…diventata meta di pellegrinaggio, di fedeli che provengono da ogni dove.

Sulla stalla dove il santo nacque, fu poi edificata la chiesa conventuale. Tutta la storia, e i luoghi di quest’uomo carismatico a Copertino e in Italia, li ho raccolti in questo articolo, per l’approfondimento.

Il Santuario della Grottella, con l’annesso convento, fu il luogo di molte delle estasi e dei voli di San Giuseppe.

Anche questo è un luogo scrigno di arte e di fede autentica, testimoniato dai luoghi dove Lui visse. Per cui vi rimando anche in questo caso ad un approfondimento.

Ora vi faccio scoprire qualcosa che il turista distratto difficilmente scopre o visita, nella tappa in città. Si tratta di un’antica cappella, posta sulla strada che dal castello porta fuori città, e che vista da fuori non sembra essere nemmeno interessante…

…invece, al suo interno, un piccolo ambiente voltato a botte, si cela una meraviglia di affreschi cinquecenteschi (i più antichi), quasi tutti in ottime condizioni. Dovrebbe essere stata dedicata alla Madonna Odegidria, “colei che indica la via”, raffigurata sull’altare…

…sotto l’altare, si mostrala Deposizione di Cristo.

La Madonna è di fattura artistica deliziosa…

Si trova anche un’altra immagine della Vergine col Bambino.

Singolare la scena raffigurata sulla sinistra, che a ben vedere ci riporta attraverso uno squarcio nella macchina del tempo, ad ambienti della vita minima seicentesca: si nota una credenza con piatti, una tavola apparecchiata, che recano dettagli della vita reale di allora.

Fra sante e l’immagine di Dio Padre…

…santi di vari ordini…

…questo piccolo viaggio pittorico ci ha lasciato estasiati.

Luogo emblematico di Copertino, è il complesso di Santa Maria di Casole, di cui oggi restano i ruderi del convento, e la chiesa, rimasta in piedi.

All’interno, anche qui pregevoli opere pittoriche…

…che raccontano di un casale di cui esistono rimandi già dal 1274, e che conserva anche l’affresco di un altro sant’uomo copertinese, frate Silvestro Calìa, per cui anche in questo caso è necessario un approfondimento a questa pagina.

Di fronte al complesso esiste ancora una cappella. Ma di questi piccoli luoghi di devozione se ne contano a decine, in paese e fuori.

Qui, per esempio, siamo di fronte al Santuario della Grottella…

Qui un altro esempio…

E come si diceva, anche fuori città, il territorio è ricolmo di cappelle e devozione. Qui siamo fra Copertino e Sant’Isidoro.

Qui, sempre nelle campagne dell’Arneo, una cappella che custodisce una grotta, tutta da scoprire. Per cui vi rimando ad un altro approfondimento.

Qui sopra vediamo un preziosissimo affresco, che si trova in una chiesa rupestre in rovina, presso masseria Monaci, e che ci riporta al tema dell’amor cortese, un soggetto rarissimo da riscontrare in questi contesti (vedi qui).

Le campagne copertinesi sono ricolme di masserie storiche, come questa qui sopra, “La Torre”, una colossale opera di difesa cinquecentesca, che sembra essere la copia in miniatura del castello di Copertino!

Ma torniamo nel centro storico: Santa Maria di Costantinopoli, detta anche “dell’Iconella”…

…entrando in questa chiesetta è un altro colpo al cuore, per la meraviglia…

…fu costruita sulle onde dell’entusiasmo cittadino, dopo la strepitosa vittoria cristiana contro i Turchi, a Lepanto. Risale infatti agli anni immediatamente successivi al 1571, ed anche l’intenzione è trascritta nella epigrafe in facciata.

Gli affreschi della volta risalgono al Seicento.

Sull’altare, la Vergine col Bambino.

Chiudiamo il tour fra gli ambienti sacri con la chiesa e il monastero di Santa Chiara, fondati nel 1545 per volontà del feudatario Alfonso Castriota. Il complesso claustrale fu significativamente rimaneggiato nei primi decenni del XVIII secolo. La dimora delle clarisse fu ampliata ed il suo interno fu decorato con stucchi. La chiesa, ricostruita quasi ex novo, perse le originarie linee architettoniche cinquecentesche e venne trasformata in un edificio barocco. Fu officiata dalle monache claustrali le quali vi rimasero fino alla soppressione murattiana. Per circa 150 anni, dal 1826 la chiesa fu sede della Confraternita di San Salvatore e Morti. Per approfondire la visita, vi rimando qui.

Il centro storico ricorda la “sua” regina, Maria d’Enghien, che certo commissionò gli affreschi della cappella della Maddalena presenti nel castello…

…fra le viuzze antiche, spiccano mascheroni sopra i portali…

…decorati anche con statue, come quella dell’Arcangelo Michele che abbatte il drago…

…e poi piccole corti fascinose…

…dove emergono iscrizioni latine sugli ingressi…

…portali sontuosi…

…arricchiti da sculture e decorazioni…

…fino ad arrivare nella piazza principale del borgo…

…dove si possono ammirare ancora oggi le numerose fosse granarie che costituivano le riserve del popolo, in tempi duri.

La ricchezza e l’opulenza dei nobili di un tempo traspare dalle loro dimore…

…ma anche la devozione del popolo, come dimostra la colonna di San Sebastiano.

Le case semplici degli abitanti del borgo hanno conservato i segni del loro passato. Come le colombaie, che servivano un tempo al prezioso allevamento dei colombi (che ancora oggi sembrano gradire ricoverarsi in queste cellette).

Una visita in questa cittadina lascia di stucco ogni visitatore. Avete mai visto tante peculiarità, e particolarità? Benvenuti nel cuore del Salento!

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Viaggio a Copertino

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