Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator website Chiese, cripte e masserie nascoste

Chiese, cripte e masserie nascoste

Il piacere che regala il Salento al viaggiatore curioso, quello che non si accontenta di una semplice nuotata nel mare più bello del mondo ma di andare più in profondità, alla ricerca di sentieri lontani dalle strade principali, che così facilmente portano a tesori, cripte e masserie nascoste, è sempre un piacere appagato! Raramente si resta delusi, anche quando non si ha un itinerario ben preciso.

Questa volta l’itinerario parte da Torre dell’Orso, con l’intenzione di ripiegare subito verso l’interno, lungo la via per Borgagne, per poi proseguire verso Carpignano…

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Come si diceva, si, questo specchio di mare limpidissimo e pulito può rivaleggiare benissimo con qualsiasi località balneare. Questa però ha molta più storia di tante altre, visto che nei millenni è stato solcato da ogni sorta di nave, come testimonia fra l’altro questo bellissimo graffito che vediamo qui sotto…

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…si trova all’interno della Grotta di San Cristoforo, accompagnato da tante epigrafi, purtroppo ormai quasi illeggibili, che naviganti messapici, greci e latini, hanno qui lasciato, sperando di avere dagli dei clemenza per la loro traversata… quasi 2500 anni di storia!

cripte e masserie nascoste

Qui siamo scesi dalla grande via sopraelevata che da Torre dell’Orso prosegue la litoranea verso Sant’Andrea, e arrivati in un angolo nascosto alle occhiate delle migliaia di vacanzieri…

cripte e masserie nascoste

…si tratta di una cripta scavata dall’uomo, forse adattando una grotta naturale, che, chissà, era forse la chiesa della comunità che viveva nei dintorni…

cripte e masserie nascoste

All’ingresso si nota la targhetta del censimento delle grotte della Regione, però non sono riuscito a risalire al nome di questa cripta, sempre se fosse davvero una chiesa rupestre.

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Sopra una colonna ricavata all’interno, si nota il simbolo del “Cristo luce”, faro dei naviganti dell’umanità, posto su quella collinetta che rappresenta il Golgota e la Croce di Gesù.

cripte e masserie nascoste

L’ambiente è molto grande, anche se dal di fuori non sembrerebbe. Tutto diviso da diverse colonne scalpellate con dovizia.

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Anche qui c’è una nave, graffita (sopra), anche se con meno stile della precedente. Restano i dubbi, forse questo luogo era solo un riparo, anche se veramente ben lavorato.

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Sopra, un graffito che riproduce un personaggio stranissimo: sembra spalancare occhi e bocca, oltre alle braccia, che curiosamente sembrano quasi palmate. Inoltre pare avere la gonna… un personaggio femminile?… ma che significato potrebbe avere?…

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Lasciata la litoranea, da Sant’Andrea procediamo verso l’interno, direzione Borgagne…

masseria nuova a borgagne

…Masseria Nuova si erge, dimenticata ma ancora in piedi, sulla sommità di piccolo altopiano…

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Purtroppo tutti i suoi elementi architettonici stanno andando in rovina. Le caditoie sono crollate…

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…e le scale che portano al primo piano sono consumate fino all’inverosimile! Questa volta non mi sono azzardato a percorrerle, ed infatti osservandole dal sottoscala si vedono bene tutti i gradini lesionati.

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Gli alberi hanno preso il posto degli uomini…

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…eppure il luogo, il panorama che dalla corte si ammira, non è degno d’abbandono!

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Proseguendo in direzione Borgagne, questa grande pagghiara appena percettibile dalla strada mi attira di nuovo a parcheggiare. La raggiungo… nonostante la sua imponenza, mi incuriosisce di più il pozzo posto davanti ad essa…

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…la vera di questo pozzo è un unico monolite, veramente enorme, scavato a sua volta ai contorni, in maniera incredibilmente precisa!

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Sbirciando dentro, si spalanca una grande cisterna, perfettamente rotonda, di dimensioni veramente inusuali… sarebbe bello sapere quando fu costruita!

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La collina che domina il suggestivo paesino di Borgagne ospita un interessantissimo insediamento rupestre, la cripta di San Nicola, ed un’altra cavità, posta una quindicina di metri distante che doveva essere il luogo di lavoro dell’antica comunità. Successivamente è certo che fu un frantoio, non sappiamo se lo fosse anche per i primi abitanti.

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Gli affreschi della chiesa rupestre sono ormai deteriorati irrimediabilmente. La studiosa Alba Medea li aveva datati intorno al XIV secolo.

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Poco più in basso, scendendo la collinetta, dicevamo, l’altro ambiente, che pare fosse stato scavato completamente a mano, che non fosse una cavità naturale…

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Siamo davanti ad un ambiente molto più grande…

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Come a Carpignano, con la cripta di S.Cristina e l’adiacente, piccolo, frantoio, qui si ripete lo schema luogo di culto-luogo di lavoro posti accanto. Sono forse i primi esempi degli stanziamenti dei monaci venuti dall’Oriente nell’VIII-IX secolo d.C.

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Proseguendo sulla strada Martano-Otranto, all’altezza di Carpignano, sulla sinistra, si nota questa costruzione di cui non sono riuscito a scoprire nulla…

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Si tratta di uno scavo, rettangolare, recintato da conci e sovrastato da un arco…

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Non sembra certo una cosa fatta a “caso”…

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Inoltre lungo tutta la zona circostante affiora il banco tufaceo per una grande estensione, c’è un tratto di strada carraia, e scavi che a prima vista sembrano cave… se lo sono, certo sono ben strane!

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Siamo in agro di Carpignano, nell’antico casale di Stigliano… un luogo bellissimo, veramente nascosto!

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Purtroppo… ormai in rovina, la zona comunque è fascinosa e carica di storia…

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Anche qui gli interni sono ormai popolati da alberi e infestanti.

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Sopra, uno scorcio curioso, che per via dei rovi non sono riuscito ad avvicinare di più… ambienti di vita vissuta, ancora in piedi nonostante tutto.

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Tagliandosi continuamente fra i rovi, ci si avvicina alla cripta di Santa Marina, il primitivo insediamento religioso di questa zona… l’ingresso è sbarrato da una cancellata ormai quasi del tutto interrata, ma che impedisce comunque l’accesso…

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Tuttavia, uno sguardo dentro lo possiamo dare, sporgendosi, letteralmente attaccati da una nuvola di insetti, mentre l’aria umida proveniente da questo ambiente ipogeo spinge prepotentemente alle narici…

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Una volta qui, mi dicono, era completamente affrescato. Purtroppo non rimane nulla dei santi che gli studiosi hanno descritto in passato, solo una flebile traccia irriconoscibile, sopra, osservando sulla destra…

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Il nobile otrantino Domenico Salzedo, dopo aver acquistato l’antico feudo, all’epoca già disabitato, fece costruire nel 1762 l’adiacente chiesa, dedicata a Santa Marina di Stigliano.

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Sopra, l’icona custodita all’interno della chiesa.

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E purtroppo incombe la sera… il viaggio anche oggi è finito. Mi attendono i soliti rimproveri di una premurosa moglie, nel rincasare ancora una volta tutto graffiato dai rovi!

 

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