La tumultuosa storia post-Unitaria della nostra Nazione ha lasciato tracce ancora ben visibili per tutto il paese. Anche nelle sue regioni marginali, geograficamente, come il Salento. E proprio nel basso Salento, infatti, a Casarano, sono state riportate all’attenzione alcune iscrizioni molto interessanti, perché restituiscono il clima che si viveva in quegli anni.
La scritta murale, che campeggia sui muri di Palazzo Arditi, “VIVA VITTORIO EMANUELE IN CAMPIDOGLIO”, databile fra il 1861 e il 1871 e il periodo immediatamente successivo, si inquadrerebbe nei più generali fermenti politici seguenti l’unificazione d’Italia e riguardanti la cosiddetta Questione Romana.
A meno di non pensare ad un lapsus, è meno probabile, invece, che la scritta faccia riferimento a Vittorio Emanuele III in occasione del referendum istituzionale del 2 giugno 1946: a quella data, infatti, re d’Italia era Umberto II.
Per molti, proclamato il Regno d’Italia (17 marzo 1861), il processo risorgimentale non poteva dirsi compiuto se il neonato Stato non avesse avuto la sua capitale in Roma. Questa scritta, accomunabile alle tante che comparvero sui muri delle città italiane durante il Risorgimento, se databile prima del 20 settembre 1870 (presa militare di Roma) o prima del 2 luglio 1871 (ufficializzazione del trasferimento della capitale a Roma) sarebbe da leggersi come un auspicio da parte dei locali gruppi patriottici, filo-unitari di indirizzo anti-clericale, affinché il re dell’Italia unita ponesse fine al potere temporale dei papi ed entrasse trionfalmente in Campidoglio, simbolo della città, inaugurando così una terza stagione dopo quella imperiale e quella papale; ed in quest’ottica va letta ed interpretata la seconda scritta, posta accanto, che recita “ABBASSO IL PAPA RE”…
Qualora invece la scritta fosse posteriore al luglio 1871, testimonierebbe come si diffuse in città la notizia dell’acquisizione di Roma al regno d’Italia, in particolare come si destassero tra la popolazione ( o si cercasse di destare) sentimenti filo-Savoia, specie in un momento storico in cui, nel sud Italia, le perplessità riguardo il processo di Unificazione e il ricordo del re “legittimo” Francesco II erano ancora molto vivi.
(Il progetto Tracce di storia, ad opera di Marco Mazzeo, sta riportando alla fruizione tutte le antiche iscrizioni ed in generale i luoghi della memoria della città di Casarano. Consulenza storiografica: Luca Isernia. Restauratrice: Lucia Margari)
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