Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator website La chiesa di Santa Caterina a Galatina

La chiesa di Santa Caterina a Galatina

Meraviglia assoluta dell’arte, in cui romanico, gotico e spiritualità francescana si fondono mirabilmente insieme, la chiesa di Santa Caterina d’Alessandria, a Galatina, Basilica Minore dal 1992, Monumento Nazionale dal 1870, è una gloria dell’architettura italiana e mondiale, ancora poco nota nel mondo rispetto alla sua incredibile bellezza. Fu voluta nel 1369 dal cavaliere francese Raimondello Orsini Del Balzo.

Egli tornava dalla Crociata, dal luogo dove era sepolta la Santa cui dedicò la chiesa, e dalla cui salma riuscì a portare via un dito, nascondendolo nella bocca dopo essersi chinato su di lei. L’edificazione del monumento proseguì fino al 1391. La facciata, sormontata da un grande rosone, è l’espressione più tipica del Romanico Pugliese.

chiesa basilica santa caterina a galatina

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Il portale è un tripudio di decorazioni, la pietra è lavorata con la maestria degli scalpellini di Lecce.

chiesa basilica santa caterina a galatina

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Entrare all’interno di questo sontuoso edificio non può non suscitare nel visitatore meraviglia e stupore. A bocca aperta si lascia andare lo sguardo lungo tutte le volte, le pareti del monumento…

chiesa basilica santa caterina a galatina

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Ogni angolo della muratura è stato utilizzato per raccontare svariati soggetti biblici, sia dell’Antico che del Nuovo Testamento…

chiesa basilica santa caterina a galatina

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Sopra vediamo uno dei capolavori custoditi nella Basilica: Il Calvario, un opera del XVII secolo, attribuita a Fra Angelo da Pietrafitta, che riproduce Gesù Crocifisso, Maria Addolorata, San Giovanni e l’Eterno Benedicente. L’opera fu restaurata nel 2009, sotto la sorveglianza della Soprintendenza, dall’ottima restauratrice Maria Prato.

chiesa basilica santa caterina a galatina

Sopra, stupendo tabernacolo ligneo del XVII secolo, opera di Fra Giuseppe da Soleto.

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Altare di Sant’Antonio da Padova.

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Lo splendore delle volte affrescate…

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L’altare col martirio di Sant’Agata.

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“Dormitio Virginis”

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La Basilica si compone di ben cinque navate, ha una notevole estensione in superficie.

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La navata sinistra accoglie il quattrocentesco presepe in pietra policroma di Nuzzo Barba, artista gallipolino, che realizza una delle più belle opere salentine di questo tema.

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Da questa prospettiva si percepisce lo sviluppo delle navate e la grande superficie affrescata delle pareti.

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Alla morte di Raimondello, la moglie Maria D’Enghien, per un periodo anche regina del Regno di Napoli, decise di far completamente affrescare l’edificio, ai primi anni del 1400, chiamando artisti da varie zone d’Italia, sopratutto maestranze di scuola senese e giottesca, ed un pittore, tale Franciscus De Arecio (Francesco d’Arezzo).

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L’altare di Santa Caterina d’Alessandria.

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San Giorgio che uccide il drago

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E qui siamo nell’abside, dove vediamo il severo mausoleo del figlio di Maria d’Enghien, Giovanni Antonio Orsini Del Balzo. Questa famiglia ha lasciato stupende opere d’arte in tutto il Salento.

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Sopra vediamo un particolare in cui, alcuni studiosi intravedono il ritratto della regina Maria D’Enghien: la si nota con la corona ed incinta, situata in un punto in alto sulla volta centrale.

Fra le opere che un tempo si trovavano in questa chiesa ve ne è una (sopra) che è oggi custodita nel Museo “Sigismondo Castromediano” di Lecce, a seguito dei turbolenti periodi napoleonici e post-unitari quando vennero sciolti i conventi e tanti beni della Chiesa vennero dispersi. Uomini come il Castromediano ne salvarono tanti!

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Anche il chiostro, dell’adiacente convento dei Frati Minori Francescani, è stato interamente affrescato nel 1696 da fra’ Giuseppe da Gravina di Puglia.

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Nelle scene possiamo scorrere il martirio di vari santi francescani…

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Sant’Antonio che parla ai pesci…

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…e San Francesco d’Assisi che riceve le stimmate.

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Il chiostro ospita anche un Museo, che custodisce diverse opere importanti, che ricordano lo stesso Raimondello Orsini Del Balzo, della cui casata possiamo osservare sopra lo stemma custodito proprio in questo luogo. Un luogo che vivamente invito a conoscere tutti coloro che ancora non lo hanno visitato. Chi cerca la Fede, ma anche i semplici amanti di storia dell’arte, entrando in questi luoghi non potranno che spalancare gli occhi e il cuore!

(Grandi ringraziamenti ai Frati, in primis per l’opera che svolgono quotidianamente nella loro missione sacerdotale, e poi per averci concesso questi scatti fotografici nella chiesa, e quello nel Museo, con l’obiettivo di divulgare questo grande patrimonio storico e della fede custodito in Galatina).

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La Basilica di Santa Caterina d’Alessandria in Galatina

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