Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator website Il menhir di Squinzano

Il menhir di Squinzano

La lunga lista dei menhir salentini si allunga di un’altra scoperta, accompagnata questa volta da un reperto, che era incastonato fra le grosse pietre riutilizzate in zona per il muretto a secco che cinge il luogo, posto proprio a margine della strada che conduce da Squinzano verso Casalbate. Una strada che, col previsto allargamento, rischia seriamente di distruggere il monolite.

Filippo Montinari, grande appassionato di storia e archeologia del Salento, uno a cui come si dice da queste parti, “rizzicanu li carni” quando impara qualcosa di nuovo sulla propria terra, lo ha scoperto casualmente, inglobato all’interno di un antico muretto a secco…

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In effetti, questa è una strada che generalmente si percorre a velocità sostenuta, per questo è rimasto non notato, fino ad oggi…

Il menhir di Squinzano

…purtroppo, la vicinanza col ciglio della strada decreterà il suo abbattimento, se qualche autorità ben disposta non lo impedirà.

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Come si diceva, tutto il muro intorno presenta grosse pietre, ed una in particolare, proprio accanto ad esso, risalta all’attenzione per la sua forma. Il monolite presenta anche un paio di croci graffite…

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Il riempimento di terra intorno ad esso, di parecchio più alta rispetto alle altre campagne circostanti, impedisce di capire la sua reale altezza.

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Filippo Montinari ha ritrovato vicino ad esso anche una pietra rotonda, che sembra proprio un manufatto, e pare rappresentare un disco. Se fosse vero, potrebbe essere collegato con i culti delle genti che erigevano i menhir? Potrebbe indicare il sole?…

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La scoperta è stata debitamente segnalata alle autorità competenti.

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Certo, potrebbe risultare essere un semplice “tappo” di chiusura di un grosso vaso, ma val la pena lasciare indagare gli esperti.

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Tutto questo non può non far muovere le coscienze, per la sua salvaguardia. Tutta la zona intorno è storicamente importante, aldilà di Cerrate e delle splendide masserie fortificate: a Casalabate c’era la Specchia Calone, poco più a nord c’è Valesio, e quei reperti ritrovati nei suoi pressi che stanno a indicare culti preistorici con falli e vagine di pietra. Tutto è noto, l’importanza di quest’area non deve essere calpestata, per rispetto ai nostri progenitori, ma anche per la conoscenza dei nostri figli.

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