Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator website L’enigma scomparso: Specchia Calone

L’enigma scomparso: Specchia Calone

Il Salento è una terra straordinariamente ricca di storia, reperti e luoghi degni di rilievo. Ma anche, purtroppo, di siti rimasti nella storia per la loro importanza, segnalati da grandi studiosi, e poi letteralmente scomparsi, agli occhi dei cercatori moderni. E’ il caso della Specchia Calone, un gigantesco cumulo di pietre, posto presso Casalabate, noto alle cronache già in tempi antichi.

Ne parla infatti in termini entusiastici Antonio De Ferraris, il Galateo, già alla fine del XV secolo, indeciso egli stesso se classificarla come un antico castello, crollato. Oppure come una monumentale tomba, così come si usava dall’altra sponda, quando in tempi arcaici seppellivano sotto questi enormi cumuli i principi e gli uomini di alto lignaggio. La posizione era già di per sé singolare. Le specchie nel Salento, generalmente, non si trovano così a ridosso del mare. In questo modo pare quasi assumere la funzione di torre costiera, qualcosa che nacque durante il 1500. Molto incuriosito da questo monumento, ho dedicato alla sua ricerca qualche domenica. Ma le campagne di Casalabate (e i contadini che incontravo) non riuscivano a darmi risposta.

specchia calone

Fra gli olivi e le campagne ondulate della zona, solo massi ciclopici sparsi qua e là. Ed una strana cripta, isolata, da tutto.

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Lo scavo conduce ad una piccola camera, quasi perfettamente circolare. Un rifugio assai singolare…

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E’ soltanto attraverso Nicola Calso, di Trepuzzi, un appassionato cercatore anch’egli, che ne sono venuto a capo. La specchia, per quanto incredibile, viste le sue dimensioni, non esiste più. Mi ha mostrato le sue foto.

specchia calone

Aveva una base di circa 40 metri, un’altezza di oltre 25. Lo studioso Cosimo De Giorgi la descrive nei suoi Bozzetti di viaggio:…”è una delle più grandi di Terra d’Otranto, lontana un chilometro dall’Adriatico e tre da Cerrate. Si erge nel mezzo di una pianura ed è di forma ellittica alla base. La parte culminante fu distrutta dagli inglesi nei primi del secolo, al tempo del blocco continentale, credendola una torre di difesa della costa! I contadini hanno fatto il resto sventrandola fino alla base nella parte centrale, sicché oggi sembra un microscopico cratere. E quivi il De Simone trovò delle selci lavorate dall’uomo primitivo; ed altre di bronzo e di ferro del tempo romano sono state rinvenute nei dintorni, negli anni scorsi”…

L’amico Stefano Margiotta mi ha fornito di una mappa di fine XIX secolo, in cui è riportata la posizione della specchia in maniera molto precisa, così sono ritornato in perlustrazione sul posto…

… il sito si trova un pò prima della moderna rotatoria che introduce alla marina di Casalabate: la strada lo taglia in due, e risalta subito il fondale roccioso affiorante, appositamente utilizzato all’epoca, per sorreggere l’enorme accumulo di pietre…

…qua e là enormi massi giacciono a ricordo del colosso…

La zona ha conservato una forma circolare, lo si può notare dalla strada, oppure entrando nella campagna e guardando indietro.

Tutto il sito ha un fondo roccioso affiorante.

Interessante è l’adiacente strada carraia che passava proprio da qui. E’ un particolare che ho notato anche accanto ad un’altro sito di simile importanza in Terra d’Otranto, Specchia Giovannella (in agro di Francavilla Fontana, vedi reportage qui), a testimonianza della notevole importanza che questi luoghi custodivano anche come crocevia fondamentali.

A guardare le foto d’epoca di quest’opera colossale, non si può non chiedersi chi la costruì, e perché. I motivi del sito si possono intuire: vigilava sul mare, ma anche sull’antica “foresta di Lecce”, prezioso territorio ricco di ogni bene, per l’epoca. Purtroppo, le sue pietre servirono a colmare gli stagni di Casalabate.

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Osservando l’omino sulla sua cima si ha la percezione della sua antica mole. Ed anche del posto nella Storia, che le è stato tolto per sempre.

 

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L’enigma scomparso: Specchia Calone

12 comments to L’enigma scomparso: Specchia Calone

  • Giorgio Garelli  says:

    Sono stati fatti degli studi sul argomento?

  • Antonino Greco  says:

    Ho letto il suo articolo sulla specchia di Catone .
    Vorrei fare degli approfondimenti sulla posizione della stessa e sulla struttura del contenuto sottostante il cumulo.
    Se ha la cortesia di contattarmi Le sarei grato.

    • salentoacolory  says:

      Antonino, se vuoi puoi scrivermi in privato. Alla mail: sandrolento@gmail.com

  • Claude Crispis  says:

    La leggenda della.chioccia d’oro e dei suoi pulcini si ritrova anche in Lombardia,nei boschi di Varese e sembra che abbia origini longodarde.Ma può essere molto più antica,ripresa.Comunque l’oreficeria longobarda riportava questo soggetto.Anche Buccelllati,orafo anche di D’Annunzio,amava fondere in argento la chioccia circondata dai pulcini.

  • Massimo Musarò  says:

    posso dare qualche info sulla fine che ha fatto la Specchia di Calone!

    • salentoacolory  says:

      Massimo, ci farebbe enorme piacere! Scriva pure qui, aggiungerò le vostre notizie all’articolo ringraziandovi in esso!

      • Massimo Musaro'  says:

        Quello che sto’ per raccontarvi sono i commenti che ho sentito quando ero ancora molto giovane, riguardo la fine ingloriosa della Specchia di Calone!
        Il periodo risale alla seconda metà degli anni ’60 esattamente con la costruzione della superstrada Brindisi – Lecce.
        I massi della Specchia, furono utilizzati come materiale di riempimento del fondo stradale, il tratto interessato più probabile è quello in prossimità di Valesio!

        • salentoacolory  says:

          allucinante!…

  • alessandra  says:

    Mio nonno quando era piccolo andava a casalabate con il carretto e l’asino e si ricorda bene di questa specchia calone…. il mio bisnonno raccontava ai figli che da quell’ammasso spaventoso di pietra, su cui andavano a curiosare, una volta l’anno usciva una gallina con i pulcini d’oro perché si diceva fosse mandata dal diavolo… inoltre ti posso dire che tutte le pietre sono state trasportare dal 1959 per colmare le fondamenta della montedison di brindisi assieme alle immense dune di casalabate… grazie per questa lezione di storia!

    • salentoacolory  says:

      Grazie a Te, Alessandra, per la tua partecipazione con la quale ci hai arricchito di importanti notizie! Questo sito web è nato anche per questo, per scambiare notizie fra tutti i fruitori di questa Terra stupenda e troppo maltrattata. Continua a seguirci!

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