Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator website Specchia Miano, il colosso nascosto

Specchia Miano, il colosso nascosto

Non è lontana dalla strada provinciale Francavilla-Ceglie, ma cercarla e localizzarla fra i grandi olivi secolari rende ancora più speciale ritrovarsela davanti: la grande Specchia Miano. Un’opera colossale, che ancora oggi custodisce aspetti misteriosi, circa l’utilizzo e la costruzione.  Cosimo De Giorgi, esplorando il Salento, fece ricerche a proposito di questo tipo di monumento, ma questo sfuggì al suo censimento. 

Anche il Galateo (nel 1500) era interessato alle grandi specchie (un termine che si cominciò ad usare nel Medioevo) e lui era combattuto fra il considerarle fortezze crollate o monumentali tombe principesche, tipo quelle che si erigevano in età classica sull’altra sponda adriatica.

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Giungendo in questo luogo si ha subito l’impressione di non trovarsi davanti ad un semplice cumulo di pietre. E nemmeno di un pagliarone, tipo quelli che si trovano nel basso Salento, di grandi dimensioni, e che in questo caso sia semplicemente collassato. Siamo in Valle d’Itria, la terra dei trulli, qui non si costruiva con la tecnica dei parenti più prossimi. E la dimensione della struttura supera tutti i grandi pagliaroni finora censiti in Salento.

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Inoltre c’è un particolare che balza subito agli occhi: i cumuli che circondano la stessa struttura. La sensazione è quella della grande piramide di Giza, coi suoi piccoli gemelli intorno…

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…non quindi semplici ammassi di pietrame, ma tombe, in ordine di grandezza per l’importanza che ebbe la sepoltura. Guardando l’immagine aerea da Google maps, ci si rende subito conto che si tratta di strutture perfettamente circolari…

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…dei tholos! La tomba megalitica con struttura a cono che si cominciò ad utilizzare fin dall’età del bronzo, e che così spesso si rintraccia nell’area mediterranea.

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Scalando la vetta si può scorgere un enorme panorama, nonostante la struttura sia crollata ed abbia perso la sua altezza originaria che, chissà, poteva anche raggiungere i venti metri.

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La sommità conserva questa apertura, colma di ormai anche di erba spontanea.

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Da questa altezza di scorge benissimo la città di Ceglie Messapica…

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…ma anche il mare Adriatico, visto che è stata costruita su un terreno collinoso già sopraelevato. Certamente i Messapi la utilizzavano come punto di osservazione.

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La grandezza dei massi utilizzati è veramente imponente.

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La solitudine di questo luogo concilia i pensieri.

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E queste strutture hanno ancora molto da far pensare. Non è ancora possibile datarle con certezza, e questo non fa che accrescere il loro fascino.

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Specchia Miano, il colosso nascosto

2 comments to Specchia Miano, il colosso nascosto

  • Fabio Selleri  says:

    Ciao Alessandro, la struttura assomiglia vagamente alla specchia dei mori o sbaglio? Quell’apertura sulla sommità farebbe pensare ad un pajarone collassato. C’erano tracce di aperture laterali lungo la circonferenza?
    Comunque molto interessante e bravo come sempre!

    • salentoacolory  says:

      Troppo grande per un pagliarone dei nostri, credimi…

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