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India, il tempio rupestre di Ravanaphadi

INDIA. AIHOLE – IL TEMPIO RUPESTRE RAVANAPHADI – Del 6° secolo è un tempio rupestre dedicato a Shiva. La grotta si trova alla fine di una piana, è scavata nella parete ovest di un enorme sperone roccioso a nord-ovest del villaggio di Aihole

ed è incassata in una sporgenza profonda, con santuari su entrambi i lati. Una scultura di Nandi è rivolta verso l’ingresso della grotta.

Aihole è una delle culle dell’architettura templare, anche con resti precristiani, ma nel 553 d.C. essa fu la prima capitale dei Primi Chalukyas, poi trasferita a Badami da Pulakesi I. Da qui gli architetti svilupparono l’arte dei grandi templi. La prima fase di costruzione dei templi di Aihole risale al VI secolo dC, la seconda fase fino al XII. Aihole è famosa per i templi rupestri e per numerosi templi in pietra strutturale che si trovano dentro e fuori dal recinto del forte che circonda l’antica capitale. Nel disegno l’area occupata dai Primi Chalukya (Mappa ricavata da internet).

India, il tempio rupestre di Ravanaphadi

La grotta, scavata artificialmente nell’arenaria della rupe, si trova in cima ad una leggera scalinata e presenta un’invaso con due pilastri che dividono l’ingresso in tre vani.

Esternamente la grotta sembra disadorna, infatti è decorata solo da due grandi figure laterali e da una piccola scaletta d’accesso con balaustre. Caratteristico è il masso monolitico tondo che rimane da millenni sulla collina che fa da soffitto al tempio.

Sulla facciata della grotta, stanno due figure sedute e panciute di Sankhanidhi e Padmanidhi, in rappresentanza di buon auspicio e prosperità, mostrate con Yavana dvarapalas(guardiani) in piedi (vestiti come Greci o Sciti) che tengono un bastone.

La Grotta presenta una mandapa (sala approssimativamente quadrata aperta sul fronte) con pavimento più basso rispetto al resto del tempio costituito da due piccole camere laterali su basamento rialzato, un piccolo vestibolo rettangolare di fronte all’ingresso, anch’esso rialzato e il santuario quasi quadrato , che custodisce un Linga scavato nella roccia che poggia su un piedistallo quadrato. Disegno da: S.Rajan, Cave temples of the Deccan, ASI, 1981

Entrando a sinistra si nota una piccola camera laterale sopraelevata, con le pareti decorate da sculture, divisa dalla mandapa (sala) centrale da due colonne a base quadrata.

La sezione di fronte all’ingresso, anch’essa sopraelevata, porta alla cella sacra Garbhagra, da cui in origine era separata da un muro strutturale che formava un vestibolo; le sue porzioni laterali possono essere viste dietro le due colonne che adornano l’ingresso.

All’interno del Sanctum si trova una pittha (base) su cui si trovano la Yoni (piastra scanalata simbolo femminile) ed il Linga (monolite tondo simbolo di Shiva ed elemento maschile).

La parete a destra è speculare all’altra, è sopraelevata e presenta due colonne uguali a quelle della camera di sinistra. Qui la camera non è completa, perché lavori successivi, ne hanno aumentato la profondità, ma lasciando lo scavo interrotto, con blocchi da togliere e lasciando la camera incompleta.

Tutte e tre le scalette d’accesso alle camere sono di tipo Chalukya, e di derivazione Buddhista, con la moonstone (pietra di luna) alla base dei gradini.

I pilastri sono di diverso tipo, quelli delle camere laterali con basamento e collare cubici, fusto circolare a 16 scanalature, capitello e staffe a stampella.

Il dado superiore è decorato da bellissime ghirlande con bassorilievo a perlinatura. La staffa è a gradini crescenti, e di profilo ricorda le volute del tipo Taranga style.

I pilastri del vestibolo sono sempre quadrati, ma dritti fino al capitello.

Nei pilastri della camera a destra cambiano i motivi decorativi del dado superiore, che rappresenta il padma, fiore di loto e anche la staffa è decorata.

Nel centro della mandapa d’ingresso è risparmiata una base pitha, sulla quale forse era posata la statua di Nandi (il toro sacro di Shiva)

La sala, i soffitti, la camera e il vestibolo hanno bellissime sculture. Entrando sulla sinistra abbiamo una imponente statua di Shiva Guardian. Il tridente e il serpente sono emblemi tipici. La gamba sinistra del guardiano è di lato. Nella mano sinistra tiene la fine di un festone di stoffa.

Nella camera entrando a sinistra ci sono tre statue di Sapta-Matrikas (le sette Madri Divine), più un’altra sulla parete d’angolo (a destra nella foto).

Una grande scultura di Shiva a dieci braccia che danza come Natesha, Shiva nella sua forma a dieci braccia armate, accanto a Ganesh (elefante) e Parvati. Il Torso di Shiva allungato, un alto cappello e gli abiti plissettati sono i marcatori del primo stile Chalukya occidentale. S.Huntington suppone una danza trionfale di Shiva dopo aver sconfitto il demone Andhaka. Qui la pelle di elefante, in base alla quale Shiva balla di solito, viene sostituita da serpenti.

Dolcissima è la figura di Parvathi, posta alla sinistra di Shiva.

Sull’altra parete corta sono scolpite le restanti tre Sacre Madri.

Bellissima la posa sensuale ed i particolari di abito ed ornamenti della statua centrale.

Sul lato di parete della mandapa, prima del vestibolo, c’è un altro Shaiva-dvarapala, in una postura simile all’altro, con una lunga trisula a destra e una scure alla sua sinistra. In basso sul basamento si notano le figure dei piccoli Nani Ganas, che decorano il basamento di tutta la mandapa.

Entrando nel vestibolo notiamo a sinistra la raffigurazione dell’incarnazione Varaha (cinghiale) di Vishnu. Tiene un disco in alto a destra e sostiene la dea Terra (Bhudevi) sul suo braccio sinistro.

Sulla corrispondente parete opposta c’è un bel rilievo di Mahishamardini con otto braccia che trafigge il demone bufalo. Lei tiene spada, pappagallo, disco conchiglia. Accanto a lei c’è il suo vahana (veicolo), il leone.

L’angolo successivo della sala grande, rappresenta due figure. La prima divinità rappresenta Shiva, mentre l’altra statua è Harihara. Shiva (a sinistra nella foto) indossa un teschio sul copricapo e la sua mano destra porta un tridente con intrecciato un serpente. Un altro serpente appare sopra la spalla sinistra.

Alla sua sinistra c’è la raffigurazione di Harihara a quattro braccia metà Vishnu, metà Shiva. La sua metà destra è di Shiva che tiene rudraksha mala (ghirlanda di rosario) e serpente e la metà sinistra è Vishnu che tiene shanka e akimbo.

La serie di statue termina col bel gruppo di Shiva come Gangadhara. Lo Shiva armato tiene le ciocche di capelli con due mani per ricevere il sacro Gange. Sopra, tre figure con corpo unico sono raffigurate in anjalimudra (gesto di saluto), che a volte sono identificati come Ganga, Yamuna e Sarasvati, ma probabilmente rappresentano i tre flussi di Devaganga, Sita, Alakananda e Chakshus. A sinistra di Shiva, Bhagiratha ( uomo scheletrico) compie una penitenza stando in piedi su una sola gamba con le braccia alzate. Una stupita Parvati è vicina a Shivas.

Il soffitto è tutto scolpito, ed è bellissimo, merito dei grandi artigiani scalpellini indiani che hanno dovuto faticare non poco a scavare stando a testa in su, alla luce delle lucerne.

Al centro del soffitto c’è un medaglione di loto, affiancato da Vishnu che cavalca Garuda e Indra che cavalca l’elefante Airavata. Di questo soffitto, e di altri dell’area di Aihole, tratterò in una serie di albums appositi.

di Gianluigi Vezoli

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