Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator website Chi semina utopia raccoglie realtà: un sogno mediterraneo

Chi semina utopia raccoglie realtà: un sogno mediterraneo

Semine, cene, dialoghi. L’amore per la terra sarà declinato in chiavi diverse e in luoghi differenti, in un week end salentino di autunno (sabato 24 e domenica 25 ottobre 2015): nei campi, sulla tavola, tramite le pagine di un libro. Torna, per la sua terza edizione, “Chi semina utopia raccoglie realtà“, la pratica legata alla semina collettiva di antiche varietà di cereali e alla consapevolezza di un pensiero mediterraneo.

Quest’anno, raddoppia, con una due giorni intensa e articolata su tre territori che hanno iniziato a ragionare insieme sui temi legati all’agricoltura sana e all’impegno dal basso: Spongano, Castiglione d’Otranto e Melpignano. Queste tre comunità si confronteranno con l’esperienza che arriva da Montebello, in provincia di Urbino, quella dei padri del biologico italiano. Ospiti di questa nuova edizione, infatti, sono la famiglia Girolomoni e l’amministrazione comunale di Isola del Piano.

Chi semina utopia raccoglie realtà

Parola d’ordine, come sempre, è strappare all’incuria le terre incolte, rimetterle a frutto senza l’uso di agrochimica, costruire una prospettiva agricola a lungo termine.

LE SEMINE: sabato e domenica mattina, Spongano e Castiglione d’Otranto

La due giorni inizierà sabato mattina, 24 ottobre, alle ore 9, a Spongano. Sul fondo “Cetre”, in località Le More, l’associazione PresentèFuturo guiderà gli scolari delle terze classi della scuola primaria nella semina a mano di diverse varietà di grano, tra cui il Senatore Cappelli, il Gentil Rosso, il Saragolla e Maiorca. L’esperienza didattica proseguirà fino a giugno, tempo della mietitura, con il laboratorio manuale per la separazione e la cernita del seme dei 12 quintali di cereali che saranno seminati su sette ettari a Spongano. È questa un’esperienza sorella di quella di Castiglione d’Otranto, dove da quattro anni si lavora per convertire in agricoltura organica i terreni abbandonati, ceduti dai proprietari ai giovani del paese tramite la formula del comodato d’uso gratuito.

Chi semina utopia raccoglie realtà

Domenica mattina, dalle ore 9.30, a Castiglione d’Otranto, dunque, la semina collettiva proseguirà sul fondo Curteddrha, su via Vecchia Lecce. Qui verrà testato, per la prima volta in Puglia, anche il “miscuglio” di cereali, secondo l’insegnamento del genetista di fama mondiale Salvatore Ceccarelli, ospite dell’ultima edizione della Notte Verde del 29 agosto. È un forte simbolo, il miscuglio: nella frazione di Andrano, infatti, è in atto un processo di integrazione tra residenti e migranti ospiti del centro di accoglienza. Il rito della terra prosegue con la convivialità: il pranzo del contadino offerto ai partecipanti e le musiche del Mediterraneo.

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LA CENA MARCHIGIANA: sabato sera, Castiglione d’Otranto

Al timone di questo percorso dal basso c’è Casa delle Agriculture, dedicata a Tullia e Gino Girolomoni. L’associazione è nata dopo un viaggio fatto a Montebello nel 2012 da una delegazione del Comitato Notte Verde. Il legame profondo con gli ideali e l’esperienza di riscatto cresciuti su quelle colline sarà sancito con la cena marchigiana, una sorta di gemellaggio gastronomico che segue la cena salentina tenuta per tre anni nelle Marche. L’appuntamento è per sabato sera, alle ore 20.30, presso la trattoria Vardaceli, in piazza della Libertà, a Castiglione. A cucinare per gli ospiti saranno proprio i membri della famiglia Girolomoni e i loro amici: sulle tavole non solo sapori autentici e rigorosamente biologici, ma anche un pezzo di storia da ascoltare.

Il menù:

Antipasto: Crema di zucca e farfalle Graziella Ra’; Crescia del Duca e lonzino; Polpette di miglio; Panzanella.

Primi: Spaghettone Girolomoni nocciole & verza.

Secondi: Pollo Montebello, Insalata d’autunno.

Dolci: Pane al mosto con crema all’anice stellato.

Chi semina utopia raccoglie realtà

IL LIBRO: domenica 25 ottobre, Melpignano, ore 18.30

“Riscatto Mediterraneo” è un libro-progetto, scritto da Gianluca Solera, che anticipa i tempi di una cittadinanza mediterranea. E’ un reportage letterario che dalla Tunisia alla Libia, dall’Egitto alla Siria, passando per Tel Aviv, Atene, Madrid o la Val di Susa, dà voce a coloro che, a costo di sfidare la morte, hanno preso in mano il proprio futuro, ribellandosi alle ingiustizie. Nelle storie di quei giovani in movimento, nelle loro battaglie, vittorie o sconfitte, si esplorano le radici comuni. Un pensiero che invita a sperare che il futuro immaginato nelle piazze delle città del Mediterraneo sia l’inizio di un percorso sociale, culturale e politico comune. Più giusto, più onesto, più democratico. Una prova che anche il Salento sta cercando di vivere.

Tiziana Colluto, volontaria Casa delle Agriculture Tullia e Gino.

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