Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator website Piri Reis, dal Salento ai confini del mondo

Piri Reis, dal Salento ai confini del mondo

Piri Reìs è un personaggio assai interessante della storia e della marineria. Nato a Gallipoli (Turchia, fra il 1465 e il 1470, morto poi in Egitto nel 1553), era il nipote dell’ammiraglio Turco Kemal Reis, ed egli stesso divenne capitano navale. E’ noto sopratutto per essere l’autore di un “Libro del mare”, un portolano del Mediterraneo che ha disegnato preziosissime mappe.

Entrò nella marina ottomana nel 1481, seguendo suo zio Kemal, un corsaro molto noto all’epoca. Partecipò a diverse battaglie contro le flotte spagnola, genovese e veneta. Qui condivido le sue mappe realizzate per illustrare il mio Salento, che, come tutta la sua produzione, sono veramente affascinanti…

Piri Reis, dal Salento ai confini del mondo

…qui sopra vediamo Brindisi, col suo porto, davanti al quale si affaccia l’isola di Sant’Andrea, col suo castello.

Qui sopra vediamo il tratto di costa che corre fra la torre di San Cataldo (oggi non più esistente) e il capo di Leuca. Lungo il litorale si distinguono anche Roca Vecchia, Otranto, la Torre del Serpe e la torre di Tricase. L’entroterra mostra la città di Lecce, e poi Tricase e Alessano.

Qui sopra la città di Gallipoli, posta al centro della costa fra Ugento e Nardò. Si notano anche segnate le antiche abbazie di San Giovanni e Santa Maria della Lizza.

Terminando la navigazione della costa salentina, si finisce davanti a Taranto, dove spiccano la città, il porto e le isole Cheradi. Lungo la costa si distinguono il Santuario di San Vito e il convento dei Cappuccini. Nell’entroterra si nota anche Massafra. Con la morte dello zio, Piri ritornò alla sua città natale, cominciando nel 1513 la stesura di un portolano assai dettagliato del Mediterraneo. E sopratutto, per questo è famoso, disegnò la sua “mappa del mondo”: per quei tempi era veramente dettagliata!

Si avvalse anche della cosiddetta “mappa di Cristoforo Colombo” (citato dallo stesso Piri Reis nella scritta autografa sulla sua Mappa), che era stata razziata dopo la cattura di sette navi spagnole al largo di Valencia. Alcuni scrittori hanno avanzato ipotesi alternative per spiegare una loro differente interpretazione, secondo cui alcune linee di costa rappresenterebbero invece l’Antartide con un livello di dettaglio difficilmente raggiungibile per quei tempi. Nell’estremo lembo di terra è disegnato un serpente a pois, con una scritta esplicativa, che potrebbe rappresentare una foca leopardo. Altri storici sostengono che non vi sia alcuna correlazione tra la forma del continente antartico attuale (né passato) con le linee indicate sulla mappa. La mappa poi si ispira chiaramente ad altre mappe coeve, più probabilmente a mappe portoghesi che non ci sono pervenute, ma di cui abbiamo alcune descrizioni. In particolare, l’ammiraglio potrebbe essere riuscito a mettere le mani sulle mappe realizzate nella spedizione del capitano portoghese Pedro Alvarez Cabral, che nel 1500 raggiunse il Sudamerica partendo dalla Guinea; oppure su quelle realizzate da Amerigo Vespucci, quando, al servizio del capitano portoghese Gonzalo Coelho, discese di molto le coste sudamericane, arrivando in Patagonia. La questione, insomma, divide ancora gli storici. Tornando a lui, Piri Reìs non ebbe poi fortuna, in seguito: i suoi rovesci militari lo fecero decapitare per ordine del sultano nel 1553. Ma un posto nella memoria se l’è guadagnato ugualmente!

(Consiglio agli appassionati il libro di Antonio Ventura, “La Puglia di Piri Reis”, Capone Editore, in cui sono illustrati tutti i porti pugliesi, da cui ho tratto le immagini di quelli salentini e alcune info. Le altre provengono da Wikipedia)

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