
Lo straordinario patrimonio delle chiese rupestri di Puglia non teme confronti neanche con la più blasonata regione della Cappadocia, in Turchia, località nota universalmente, e questo dovrebbe forse far riflettere sullo sforzo comune che richiama tutti i cittadini pugliesi alla valorizzazione di questa terra che recentemente è stata eletta da National Geographic e Lonely Planet la regione più bella del mondo.
In questo viaggio, grazie alle foto di Sergio Chiaffarata, che è uno di quelli che dedica la sua vita alla divulgazione del patrimonio storico-artistico di Puglia, entreremo nella chiesa rupestre di Santa Geffa, situata a circa 3 km da Trani.
Completamente scavata nel banco tufaceo, presenta un impianto a croce greca, che si dispiega a ventaglio, sostenuto da 6 pilastri cruciformi.
Tre navate absidate suddividono l’ambiente, e due pilastri separano la cella dal nartece.
Sopra, una sepoltura, come era abitudine a quei tempi. La chiesa è datata XII secolo, nonostante altre voci non sostenute da dati concreti la riportano al VI secolo.
Si arriva qui seguendo la strada vicinale delle Tufare, ma l’accesso è consentito previa richiesta.
Una cupola in vetro e cemento armato protegge la zona absidale e l’accesso avviene grazie a una scala d’acciaio posta sopra la scala d’accesso originaria scavata nel banco tufaceo.
Ci sono due teorie riguardo all’intitolazione della chiesa. La prima è legata al passaggio dell’Apostolo Pietro: nel suo viaggio diretto a Roma, dopo essere sbarcato a Brindisi potrebbe essersi fermato in questo luogo. La tesi deriverebbe da quanto affermato dagli apostoli Matteo e Giovanni: San Pietro ricevette da Gesù Cristo il nome di «Kefa», che in aramaico significa roccia, pietra, e che in greco suona Petros e in latino Petrus. Ma la struttura architettonica della chiesa non coincide con quel periodo…
Un’altra teoria suggerisce invece che il nome Santa Geffa si riferirebbe forse a Santa Genoveffa, protettrice di Parigi, che salvò la Francia dall’invasione degli Unni, i quali si insediarono a Trani e avrebbero fatto scavare la chiesa. Ma siamo sempre nel campo teorico.
Nel 1986 l’Amministrazione comunale ha provveduto ad una preziosa opera di restauro.
Nel 1998 entra in scena l’associazione Xiao Yan che prende in gestione quello che ora è diventato il parco di Santa Geffa, ora un punto di riferimento per il circondario.
Benvenuti a Trani, città medievale per eccellenza, da visitare e ritrovare più e più volte!
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