Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator website Il Sarcofago delle Amazzoni di Tarquinia

Il Sarcofago delle Amazzoni di Tarquinia

Il Sarcofago delle Amazzoni proviene da Tarquinia ed è della metà del IV secolo a.C. Si trova esposto a Firenze, nel Museo Archeologico Nazionale. Fu rinvenuto nel 1869 e costituisce uno dei monumenti più significativi ed emblematici per lo studio della pittura antica.

Due iscrizioni etrusche (eseguite da mani diverse) hanno permesso l’identificazione della donna titolare della sepoltura: “Ramtha Huzcnai” . 

Il sarcofago, realizzato in marmo greco di Paros, è costituito da una cassa parallelepipeda liscia di forma molto semplice, chiusa da un coperchio a doppio spiovente. Il coperchio displuviato è munito sugli angoli di quattro acroteri modellati in forma di teste femminili.

Sui timpani è scolpito a basso rilievo il mito di Atteone sbranato dai cani tra due palmette di Artemide. Su tutti i lati della cassa corre una decorazione pittorica a colori vivaci con delle scene di “amazzonomachia”, inquadrate entro cornici composte da motivi architettonici con effetti prospettici…

Le figure delle scene raffigurate sui lati lunghi sono distribuite secondo uno schema ripetitivo armonico che rivela il forte senso del ritmo dell’artista: combattimenti fra Amazzoni su cavalli bianchi e opliti greci su un lato e due quadrighe di Amazzoni che, travolgendo un guerriero greco, convergono verso un gruppo di combattenti sull’altro lato.

Sui lati corti sono raffigurati un guerriero greco assalito da due Amazzoni e un’Amazzone tra due opliti greci. La cassa, dipinta sui quattro lati con queste scene di lotte, presenta una vasta gamma di colori, sfumature, ombre, l’uso dello scorcio che suggerisce uno spazio tridimensionale… Le pitture sono caratterizzate, infatti, da una vivace policromia e da un sapiente ed efficace uso del chiaroscuro soprattutto nelle figure maschili, nei cavalli e negli scudi.

Il pittore, forse di origine greca, rivela una buona conoscenza dell’esperienza pittorica greca del IV secolo a.C. nella tecnica e nella forte tensione drammatica della rappresentazione. La cassa del sarcofago che spicca rispetto al mediocre coperchio, appartiene a un tipo decorato solo da pitture di cui è stata ipotizzata un’origine greca o magno-greca. Le pitture sono ispirate alla megalografia ellenica del tardo V secola.C. ma alcuni dettagli sono estranei alla tradizione greca, come per esempio l’abbigliamento delle Amazzoni. E’ stato supposto, dunque, che il sarcofago sia stato dipinto da un artista di origine o formazione greca che avrebbe lavorato a Tarquinia ma accogliendo stilemi locali.

Raffaella Galli

© Questo sito web non ha scopo di lucro, non userà mai banner pubblicitari, si basa solo sul mio impegno personale e su alcuni reportage che mi donano gli amici, tutti i costi vivi sono a mio carico (spostamenti fra le città del territorio salentino e italiano, spese di gestione del sito e del dominio). Se lo avete apprezzato e ritenete di potermi dare una mano a produrre sempre nuovi reportage, mi farà piacere se acquisterete i miei romanzi (trovate i titoli a questa pagina). Tutto ciò che compare sul sito, soprattutto le immagini, non può essere usato in altri contesti che non abbiano altro scopo se non quello gratuito di diffusione di storia, arte e cultura. Come dice la Legge Franceschini, le immagini dei Beni Culturali possono essere divulgate, purché il contenitore non abbia fini commerciali. I diritti dei beni ecclesiastici sono delle varie parrocchie, e le foto presenti in questo sito sono sempre state scattate dopo permesso verbale, e in generale sono tutte marchiate col logo di questo sito unicamente per impedire che esse finiscano scaricate (come da me spesso scoperto) e utilizzate su altri siti o riviste a carattere commerciale. Per quanto riguarda le foto scattate in campagne e masserie abbandonate, se qualche proprietario ne riscontra qualcuna che ritiene di voler cancellare da questo blog (laddove non c’erano cartelli o muri che distinguessero terreno pubblico da quello privato, non ce ne siamo accorti) è pregato (come chiunque altro voglia segnalare rettifiche) di contattarci alla mail info@salentoacolory.it

Il sarcofago delle Amazzoni di Tarquinia

Leave a reply

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.