Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator website Lecce, le mura urbiche e la strada romana

Lecce, le mura urbiche e la strada romana

Lo spettacolo maestoso delle mura urbiche di Lecce, proprio all’ingresso della città provenendo da Brindisi, erano già da principio un colpo d’occhio di grande impatto, oggi, così come erano 500 anni fa. Ma lo scavo archeologico condotto grazie all’Università del Salento, la Soprintendenza e il Comune, ha rivelato in questi giorni il fossato, che cingeva le mura volute dall’imperatore Carlo V,

e sopratutto una strada romana di grande suggestione!

Sopra, vediamo la visione delle mura, prima dello scavo…

Lecce, le mura urbiche e la strada romana

…e qui siamo ai giorni nostri. Il fossato è stato riportato a vista…

…rivelando i passaggi che comunicano con l’interno della grande struttura di fortificazione.

Osservando le teste della gente che fa capolino in cima alle mura (sopra) ci si rende conto della mole. Erano i tempi cupi del Cinquecento, quando i Turchi dilagavano in tutto il Mediterraneo progettando di invadere l’Italia: il Salento era il ponte più breve per varcare l’Adriatico, quindi, come il resto dell’Italia meridionale fu fatto oggetto di grandi opere di difesa da parte degli Aragonesi. Torri costiere furono erette come sentinelle. E Lecce vide la costruzione di un nuovo castello, e mura urbiche che misero in sicurezza la città.

Dai lavori di scavo sono emersi reperti, che probabilmente vengono dal vicino convento…

…reperti che attendono ancora una completa opera di studio e catalogazione.

Suggestivo il camminamento sulle mura. Qui è rimasta una garitta di guardia…

Lecce, le mura urbiche e la strada romana

…mentre da quest’altro punto di vista si scorge una grande strada romana che corre accanto al fossato, emersa da sotto terra proprio grazie a quest’opera!

Da Brindisi arrivava a Lecce la “Traiana Calabra”, il prolungamento della famosa via Appia, con la quale il percorso conduceva poi da Lecce a Otranto…

…questa strada lastricata ne faceva certamente parte. Forse è un mio volo pindarico, ma la direzione in cui corre questa strada, provenendo dall’ingresso in città da Brindisi, parallelamente alle mura che erano anche il perimetro in età messapica-romana, è Rudiae… dove riemerge anche lì, un bel tratto di strada lastricata (sotto)…

Chissà se Lupiae e Rudiae non fossero dunque collegate…

Entrando all’interno delle mura, si schiudono grandi ambienti collegati fra essi…

…voltati da colossali volte a botte…

…la cui imponenza lascia veramente di stucco!

Fra le cose più interessanti scoperte dagli archeologi, all’interno delle mura, è questo graffito (sopra): è un tetragramma, uno spartito musicale giunto intatto fino a noi!

Ma anche questo singolare personaggio, per il quale vi rimando ad un approfondimento in un altro articolo.

Qui sopra, mi raccontava il prof Paul Arthur (Università del Salento, direttore dello scavo), siamo praticamente sul livello della città messapica. Eh si, perché quando arrivarono i Romani, Lecce era già una grossa realtà del territorio…

…in questo settore della città, alle spalle dell’ex convento della Chiesa del Carmine (oggi Rettorato), si può scorgere un settore del fossato e delle mura messapiche…

…mentre negli scantinati di un palazzo a ridosso dell’antico circuito murario della città (fra Porta Napoli e Porta Rudiae) un certosino lavoro dell’Università del Salento, in collaborazione con i lungimiranti proprietari di casa, ha messo in evidenza il basamento delle mura messapiche, ora ben custodite sotto un piano di legno smontabile, e quindi fruibile.

Ma torniamo alle mura urbiche… bisogna osservarle bene, ora…

… oggi, in cima, si nota la “firma” di Ferrante Loffredo, il governatore della città, un’altra testimonianza veramente affascinante. Il lavoro di riscoperta della storia di Lecce continua ad approfondirsi, dunque, rivelando il volto di una città generalmente nota nel mondo solo per il suo fastoso barocco…

…e certamente, per il futuro, non mancheranno nuove scoperte!

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