Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator website Museo Missionario Cinese e di Storia Naturale di Sava

Museo Missionario Cinese e di Storia Naturale di Sava

Sava ospita la sede del Museo Missionario Cinese e di Storia Naturale. La storia di questo singolare e affascinante luogo di cultura è legata fortemente alle figura del padre francescano Egidio Santoro (1884-1962), il quale svolse per quarant’anni la sua attività missionaria proprio in Cina.

E qui ebbe modo di recuperare, comprare e conservare alcuni oggetti interessanti con l’intento di portarli in Italia e creare un piccolo museo etnografico per far conoscere la storia cinese. Purtroppo, padre Santoro non poté realizzare il suo sogno. Nel 1963, dopo la sua morte, l’allora ministro Provinciale dei Frati Minori del Salento, padre Egidio De Tommaso cominciò l’esposizione di alcuni reperti portati dalla Cina, collocandoli nel Palazzo Fulgenzio della Monica, a Lecce. Contemporaneamente lo stesso padre De Tommaso, appassionato naturalista, collocava la sua collezione malacologica nella sala di lettura della biblioteca, situata al piano terra dello stesso palazzo; diventava così questo secondo nucleo di reperti l’avvio alle collezioni naturalistiche del futuro Museo. Il Museo fu inaugurato nel 1982 nel Palazzo Fulgenzio della Monica, per iniziativa di padre Tommaso Leopizzi, riprendendo le collezioni, già sistemate da padre Egidio De Tommaso. Questo venne successivamente trasferito a Sava (in provincia di Taranto) presso il Convento di San Francesco.

 

 

Il Museo documenta la storia e la cultura cinese con una raccolta di monete delle diverse dinastie fino ai primi anni della repubblica, arazzi di varie epoche, vasi, armi, abiti, amuleti, statue e strumenti musicali.

 

Una curiosità: nel Museo si trovano anche alcuni costumi tradizionali utilizzati dalle donne albanesi. Nella foto sopra vediamo anche una croce in argento in uso nel rito cristiano ortodosso.

Qui sopra vediamo un sacrario degli antenati. Un lavoro in legno bianco pregiato stile Pagoda, che i buddisti conservano sul loro altare famigliare per onorare gli antenati. Sulla tavoletta di fondo a questo tempietto è scritto il nome del defunto e la data della sua morte. Secondo la superstizione cinese in quella tavoletta è realmente l’anima del defunto, che continua in tal maniera la sua invisibile presenza tra i suoi famigliari. Sul frontale sono scritti i caratteri: “DZU DE LIOU FANG”, che significano, “Le virtù degli antenati sono onorate dai posteri” (Formosa).

Nel collage qui sopra ammiriamo la poetica rappresentazione del paesaggio cinese, dove ci pare di rivedere i suoi uomini, attraverso gli abiti: quello al centro era usato dai contadini, nelle giornate di pioggia, sulla destra invece l’abito tipico di un capo clan.

Il Museo poi ospita una sezione dedicata alla storia naturale, con collezioni di fauna marina (crostacei, pesci, madrepore, coralli e conchiglie), terrestre (coleotteri, lepidotteri, rettili, uccelli e mammiferi) e mineralogia, con minerali e fossili alcuni risalenti al Paleozoico.

Completa la sezione un erbario con le piante tipiche del Salento. In questo fantastico scrigno è possibile quindi osservare oggetti rari, arazzi, statue, strumenti musicali, ma anche erbari, conchiglie, madrepore, esemplari di fauna terrestre e marina. La collezione è costantemente arricchita da donazioni e dalle collaborazioni con l’Università del Salento, il WWF e Legambiente.

Annessa al Museo c’è una preziosa Biblioteca, molto frequentata per la sua ricchezza di materiali. C’è un Fondo Antico a stampa (dal 500 all’800), la libreria Marcello Caraccio e i manoscritti e le pergamene. Materie umanistiche: Letteratura, Filosofia e Storia. Francescanesimo e vita consacrata. Storia Patria con particolare riferimento al grande Salento e la Puglia in genere. Notevoli alcune riviste chiuse. Fondo Del Prete, materie giuridiche, Economia, Dottrine Politiche. Materie Teologiche, Storia della Chiesa, Studi Biblici. Storia dell’arte, Psicologia, Pedagogia, sociologia, Materie scientifiche. Musica e libri liturgici (dal sec.XVI in poi). Deposito Riviste. Per gli interessati ad una visita possono collegarsi col sito ufficiale del Museo (clicca qui). Per Visite guidate rivolgersi a padre Agostino. telefono cellulare 393 9303401‬ oppure scrivere a info@museomissionariocinese.org

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