Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator website La cripta e il villaggio rupestre di Casalrotto

La cripta e il villaggio rupestre di Casalrotto

Casalrotto, nell’affascinante scenario rupestre di Mottola, custodisce una cripta-unicum nel panorama dell’Italia meridionale: la chiesa di Sant’Angelo. Incastonata nel cuore del casale rupestre, costituito da un centinaio di grotte scavate con tenacia e perizia nei fianchi della gravina, la chiesa si sviluppa su due diversi piani ipogei, con l’invaso inferiore destinato ai riti funerari.

Di questo, si riscontrano esempi analoghi in Cappadocia (Turchia)

La cripta e il villaggio rupestre di Casalrotto

Nel Settecento, ci fu l’evoluzione abitativa, con il sorgere della masseria che porta il nome del Casale…

La cripta e il villaggio rupestre di Casalrotto

La chiesa presenta un piccolo atrio scoperto, ed una celletta sulla sinistra che probabilmente era il riparo del suo custode.

All’interno, il tempio sacro presenta tre navate e tre absidi rivolte ad est.

Gli affreschi sopravvissuti, purtroppo in stato di degrado, vengono datati al XIII-XIV secolo, anche se qualcuno di essi ricopre opere più antiche.

Nonostante la rovina, si può ancora ammirare questo Cristo, avvolto da un manto azzurro ed un’aura mistica che, questa possiamo solo immaginare, doveva avere tanta “presa” sui fedeli di tanti secoli fa.

Alla destra di Gesù, qui sopra c’è San Basilio…

…e a sinistra Sant’Andrea.

Sono rimasti gli altari in pietra, alloggiati nelle absidi…

Non cesso mai di ammirare la perizia degli architetti e scalpellini, che ricavarono da un semplice ed informe ammasso di roccia, queste linee architettoniche…

Le volte sono diverse una dall’altra, qui sopra vediamo una croce che ne decora una di esse.

Qui sopra siamo davanti alla deesis dell’abside centrale: assieme a San Giovanni Battista e la Vergine Maria, un Gesù  dal volto molto severo, con la barba folta e lunghe chiome…

…personalmente mi fa venire in mente la riflessione che faceva Umberto Eco (nel “Nome della Rosa”), riguardo al Cristo che non sorrideva mai, e del cui sorriso in effetti non c’è traccia nei racconti dei Vangeli. Un tempo era leggibile l’iscrizione latina “Ego sum lux mundi”, ossia “Io sono la luce del mondo”.

Molto intensi, pure nel degrado, i ritratti di Maria…

…e San Giovanni Battista.

Qui sopra, purtroppo, vediamo solo un particolare di un grande affresco che raffigurava il battesimo di Gesù: si notano solo i piedi, nelle acque del fiume.

Da questa prospettiva si apprezzano meglio i due piani in cui è divisa la struttura. una chiesa che conserva i resti di altre raffigurazioni, in cui si sono attestati San Silvestro papa, il martirio di Santo Stefano, San Martino, un dittico con San Vito e San Paolo, Sant’Agostino, l’Arcangelo Gabriele, Santa Margherita, San Giovanni Evangelista, San Vito, San Giorgio, San Simeone lo Stilita, San Pietro, il martirio di San Bartolomeo e diversi Angeli.

Intorno alla chiesa, il villaggio. Non ci sono pervenute notizie documentarie dall’Alto Medioevo, ma si può ipotizzare che il monastero rupestre di Sant’Angelo sia stato fondato da religiosi italo-greci, nel quadro della seconda colonizzazione bizantina (IX-XI secolo), ma si ipotizza anche una commistione fra la cultura longobarda e quella bizantina.

Certamente, questi ambienti furono la casa di intere generazioni, per secoli e secoli.

Le prime notizie storiche certe sono riportate da una charta donationis del 1081, con la quale il normanno Riccardo Senescalco, signore di Mottola e Castellaneta, donava al monastero benedettino cluniacense della SS. Trinità di Cava dei Tirreni i monasteri di Sant’Angelo, santa Caterina e San Vito, ubicati nel territorio di Mottola.

Casalrotto raggiunge il massimo splendore nel XII secolo, grazie ad una serie di donazioni che contribuirono sempre più alla sua crescita. Forse è proprio in questo periodo che il monastero si sposta fuori le rocce, nel perimetro della attuale masseria. 

Ovunque, segni dell’antica attività umana, che rese questa parte di gravina florida e viva, fin quasi agli albori dell’età moderna.

(grazie all’amico Vito Fumarola, per l’amicizia e la competenza!)

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La cripta di Casalrotto a Mottola

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