Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator website Erchie, fra Santa Lucia e Santa Irene

Erchie, fra Santa Lucia e Santa Irene

Erchie, ridente borgo del brindisino, legato ad un culto antichissimo per Santa Lucia, ha vissuto nel maggio 2019 un evento singolare e carico di autentica fede, che ha attirato pellegrini da tutto il circondario: la visita nella cittadina del corpo di due grandi sante della cristianità, Lucia e Irene.

Santa Lucia, il cui corpo si trova a Venezia, era già giunta qui qualche anno prima, nel Santuario che porta il suo nome, nella grande piazza situata nel cuore del borgo…

Erchie

…un vescovo pietoso le fece fare una maschera d’argento sul volto, perchè lo scheletro impauriva i bambini…

Erchie, Santa Lucia

Qui sopra vediamo la Grotta dell’Annunziata situata ad un tiro di schioppo dal paese e che è legata a Santa Lucia (l’abbiamo già visitata in un’altra occasione ma il luogo merita uno sguardo, clicca qui)…

…ma ora scendiamo nelle viscere del Santuario di Santa Lucia, attraverso una scala ricavata in tempi moderni accanto alla scalinata antica…

…si accede ad un primo vano, in cui spicca un altare, una statua (che non è ben chiaro se si tratta di Santa Lucia), ed una parete su cui restano solo tracce di antichi affreschi, e graffiti di pellegrini di ogni epoca.

Poi, mio figlio mi precede lungo la ripida scalinata che porta ancora più giù, verso il cuore del Santuario…

Qui, nel punto più profondo del tempio, vi è la fonte miracolosa…

Accanto alla fonte, si erge l’altare e la grande statua di Santa Lucia, a cui si rivolgono pellegrini di ogni dove.

Il Santuario ospita altri tesori di arte e tracce archeologiche che testimoniano la sua antica storia…

…oltre che altre reliquie, di altri santi che nel tempo sono state qui custodite.

Sulla piazza, di fronte al Santuario, si erge la chiesa Madre di Erchie, dedicata alla Natività della Vergine Maria, costruita verso la fine del XVIII secolo, la prima ad essere costruita. Esisteva certamente durante l’episcopato di monsignor Godino (1081-1089) ed era composta dall’attuale transetto che va da oriente ad occidente. Essa ha ospitato il corpo di Santa Irene, quella che un tempo era la patrona di Lecce!

Qui, i fedeli, fino al 4 maggio 2019 hanno potuto sostare e pregare accanto al corpo della santa…

…il cui viso è stato ricostruito in cera.

Ai suoi piedi, una bolla papale la segue nei suoi spostamenti.

Ho colto l’occasione per ammirare anche le opere esposte nel tempio…

…e più di tutte mi ha colpito questa statua in pietra leccese di Santa Irene. Era inglobata nei muri della chiesa, chiusa al suo interno, come si usava una volta per consacrare la costruzione a qualcosa di più alto della perizia umana, poi in tempi moderni è stata asportata dal suo sito originario, rovinando anche in parte la sua base, dove era posta una data: 1743. Chi ha seguito il mio reportage (ancora in corso) sul famoso terremoto in Terra d’Otranto può ben capire che io abbia fatto un balzo all’indietro…

…l’espressione della santa non è comune alla solita iconografia, sembra più uno sguardo sbigottito come davanti ad una catastrofe, appunto. Cercherò di fare ulteriori ricerche per venirne a capo ma a istinto credo si possa collegare ad una forma di devozione che i cittadini rivolsero a Santa Irene per averli protetti in quel giorno funesto del 20 febbraio 1743 (vedi reportage completo QUI).

In ultimo ringrazio il caro amico Pasquale Scarciglia, pregevole artista che vive e lavora a Erchie (le cui opere sono esposte anche nel Santuario) per avermi segnalato la presenza delle sante… un pellegrinaggio che mi ha riempito il cuore!

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