Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator website Nel nome di Abramo

Nel nome di Abramo

La XXII Edizione della Città del Libro di Campi Salentina è stata un’occasione anche per ammirare un’interessante mostra di rari e preziosissimi documenti storici che ci accompagnano lungo il cammino delle tre grandi religioni monoteiste. A cura di Maria Rosaria Ingrosso e Concetta Margiotta, la mostra ospita cimeli della collezione di Alfredo Calabrese

ed Elio Taurino. Il tutto, nel suggestivo scenario della Biblioteca Calasanziana, adiacente al Santuario di San Pompilio Maria Pirrotti.

Nel nome di Abramo

Kabbalah, manoscritto del XVIII secolo. Il trattato Kabbalico sulle intenzioni dei servizi di preghiera quotidiana e festiva prescritti dall’Ari (cabalista ebreo vissuto nel XVI secolo) si è diffuso fra i suoi studenti con numerose edizioni. La versione della collezione Calabrese proviene dalla branca di Haim ben Abraham ha-Cohen di Alleppo, sebbene in essa ci siano alcune aggiunte che non sono state trovate nell’edizione più diffusa.

Il Libro di Ester, manoscritto ebraico-italiano del XVIII secolo. Nella Bibbia Ebraica fa parte degli Scritti, la terza parte del canone dopo la Torah e i Profeti, e più in particolare di quei “cinque rotoli” che contengono i testi proclamati durante le liturgie. Il libro è “il” rotolo per eccellenza, è chiamato infatti la “meghillah”, grazie alla sua popolarità.

Qui sopra vediamo, in oprdine orario, una menorah in ottone, il candelabro a sette bracci del Tempio Ebraico, che rappresenta i sette giorni della Creazione. Un testo ebraico del 1617, “I cinque Meghillot”. Uno Yad in argento, il puntatore usato per guidare le letture pubbliche del testo del Sefer Torah (durante la lettura della Legge in sinagoga il lettore sta sul lato destro, il “chiamato” al centro e il segan, rappresentante della congregazione, sul lato sinistro: il segan usa lo yad per puntare il testo che il lettore deve leggere). Un turibolo in argento, l’incensiere liturgico ebraico con piede antropomorfo.

Il Pentateuco, ossia i Cinque Libri di Mosè secondo la volgata tradotti in italiano nel 1777.

F.C.Marmocchi, Atlante di geografia storica universale, Firenze 1845. Le rovine di Palmira.

M.R.A. Henrion, Storia delle Crociate narrata da Carlo Farine, Napoli 1853. Carta di tavola xilografica di Gozzini. Strage dei musulmani dopo la presa di Gerusalemme.

Tavola dei nomi dei luoghi in cui gli Apostoli morirono.

Tavola delle regioni in cui gli Apostoli predicarono il Vangelo.

Chiudo con la tavola della Terra Promessa… con un pensiero al caro prof Alfredo Calabrese, che in questa occasione non ho incontrato di persona ma che ringrazio vivamente lo stesso, per tutto l’amore che ha messo, durante la sua vita, per la Storia, l’arte, e la loro salvaguardia.

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