Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator website Macurano, tracce di Storia al capo di Leuca

Macurano, tracce di Storia al capo di Leuca

Macurano, specchio sorprendente del Salento passato, è un piccolo mondo antico ancora tutto da scoprire, e da salvaguardare. Siamo presso Montesardo (frazione di Alessano), a pochissimi chilometri dal capo di Leuca, l’akra iapygia dell’antica Messapia. 

E’ in questa zona che si può fare un tour nella storia che non mancherà di incantare chiunque.

Macurano, tracce di Storia al capo di Leuca

Da qui scorgiamo l’altura su cui oggi sorge Montesardo (Alessano), un borgo che quasi certamente sorge sul sito di un insediamento messapico.

Ai suoi piedi, in località Macurano, si snoda un interessante complesso rupestre, sulla cui origine abitativa non c’è una data con certezza…

…ma si riconduce facilmente ai contesti abitativi in rupe medievali, che coesistevano coi villaggi sub divo, e nei quali la facilità di adattamento dei suoi abitanti consentiva loro di attrezzarsi non solo ad abitare ma anche a lavorare in grotta.

Si tratta di un complesso di grotte naturali e altre artificiali, adattate alle esigenze umane, ed anche degli animali domestici che vivevano con l’uomo.

Ovunque, sono tracce “umane”, le croci graffite…

…alcuni piani di calpestio pavimentati…

…ed ambienti di ogni genere, e varia grandezza.

Il tutto, in un contesto naturalistico di grande fascino! Fra il profumo delle erbe spontanee aromatiche.

Qui si scorge l’ambiente più grande del complesso, posto sotto una grande volta di roccia naturale…

In questo grande ambiente, sono rimaste tracce di macine di pietra, e sopratutto vani scavati nel pavimento roccioso, che aiutavano l’uomo in diversi lavori che era abituato a svolgere, nei contesti di questo genere, finanche la conciatura delle pelli.

Accanto a questo vano ricavato nella parete, spicca una grande croce incisa nella roccia…

…la croce sul Golgota, il simbolo del Cristo-Luce, il faro dei cristiani…

Come spesso è accaduto in tutta la Terra d’Otranto, durante il Cinquecento, sopra il complesso rupestre è nata la masseria fortificata, l’estrema evoluzione dei tempi e della comunità che qui abitava…

La masseria è ancora oggi imponente e maestosa…

…le sue volte si ergono intatte, sulle sue stalle…

Nel cortile interno della masseria c’è un interessante sistema di canalizzazione e raccolta delle acque, che abbiamo visto anche in qualche altro luogo del Salento…

Sbirciando in un angolo scuro, mi sembra di vedere quella che era una colombaia, il sistema tanto in voga allora per allevare quei volatili…

Ogni angolo è uno scorcio di Salento antico…

Sopra la porta di accesso c’è la caditoia che proteggeva gli abitanti dalle incursioni che i Turchi facevano periodicamente in tutta la Terra d’Otranto…

L’interno, tutto sommato, resiste ancora oggi dignitosamente, nonostante l’abbandono…

…e lascia immaginare lo scenario che avevano gli abitanti di questa casa, affacciandosi…

Splendido e intatto il muro di cinta, tenuto insieme dal “bolo” cinquecentesco…

All’ingresso del villaggio rupestre c’è una chiesetta…

…dei cui affreschi è rimasto ben poco purtroppo…

Non lontano da qui passa ancora oggi una strada carraia, accompagnata da tombe medievali che abbiamo già visto anche questo in altri luoghi salentini…

Non è difficile immaginare che doveva essere collegata alla famosa “via sallentina” citata dalle fonti, che giungeva da Taranto seguendo la costa jonica, e poi proprio in questi dintorni cominciava a risalire verso l’Adriatico: un percorso che Messapi e poi Romani seguivano.

In questo punto l’intreccio delle carraie denota lo snodo di importanza cruciale che doveva avere questo circondario.

Ma i dintorni sono tutto un tripudio di natura, bellezza e storia da riscoprire…

…come questa struttura, che secondo alcuni studiosi era una cisterna, secondo altri un palmento medievale. Ad ogni modo, come dice l’amico Marco Cavalera (Associazione Archès), che tanto si prodiga per rivalutare il capo di Leuca, qui c’è un mondo da riscoprire, in gran parte ancora sotto terra, e che deve essere protetto da qualsiasi speculazione edilizia. Minaccia che, di questi tempi, in Salento è sempre dietro l’angolo!

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