Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator website Il sito messapico de “Li Schiavoni”

Il sito messapico de “Li Schiavoni”

Lo scorso settembre ho avuto il piacere di visitare il sito messapico in Località Li Schiavoni, per seguire le novità emerse nella campagna di scavo in corso per comprendere l’organizzazione delle strutture.

Le ricerche sono state avviate nel 2016 sotto la direzione scientifica della Prof.ssa Giovanna Cera dell’Università del Salento. Si tratta di un sito che denota quanto il territorio di Nardò sia straricco di emergenze culturali, che come in una macchina del tempo offrono al visitatore, accompagnato dagli studiosi, la grande opportunità di vivere il territorio dei nostri progenitori. Siamo a circa quattro chilometri dal mar Jonio, esattamente dal sito costiero di Scalo di Furno, certamente collegato proprio a questo. Ci troviamo a 70 metri sul livello del mare, in una posizione che consentiva di sorvegliare il mare ed il territorio circostante. L’abitato era completamente cinto da una fortificazione, che a sua volta era protetta anche da un muro antemurale, che fungeva da ulteriore deterrente ad eventuali assalti. E’ stata indagata un’abitazione, dotata di focolari, dove sono stati ritrovati contenitori di ceramica ad impasto. Sotto il crollo di un tetto sono state ritrovate oltre un centinaio di forme ceramiche. In tutto l’abitato sono state ritrovate tombe, e una quantità sterminata di tegole, che ci possono far immaginare la grande quantità di case che ricopriva questa piccola collina. Una piccola cittadina, che nel corso dei secoli, a partire dal VII secolo a.C. in poi, ha visto crescere la sua importanza, denotata da una serie di pregevoli ceramiche ritrovate sul posto, anch’esse caratterizzate da tecniche artistiche in comunione con svariati centri del Mediterraneo. Purtroppo anche questo sito ha visto l’abbandono, e poi la rinascita, a seguito delle scorrerie portate da Taranto, acerrima nemica dei Messapi, che così tante volte portò la distruzione nelle località indigene. Da parte mia, un grande ringraziamento agli studiosi che con tanto ardore si dedicano allo studio di questi luoghi. Perché per comprendere l’uomo, e il suo territorio, anche ai nostri giorni, è necessario conoscere e comprendere il passato.

ALESSANDRO ROMANO (chi sono)

© Questo sito web non ha scopo di lucro, non userà mai banner pubblicitari, si basa solo sul mio impegno personale e su alcuni reportage che mi donano gli amici, tutti i costi vivi sono a mio carico (spostamenti fra le città del territorio salentino e italiano, spese di gestione del sito e il dominio). Se lo avete apprezzato e ritenete di potermi dare una mano a produrre sempre nuovi reportage, mi farà piacere se acquisterete i miei romanzi (trovate i titoli a questa pagina). Tutto ciò che compare sul sito, soprattutto le immagini, non può essere usato in altri contesti che non abbiano altro scopo se non quello gratuito di diffusione di storia, arte e cultura. Come dice la Legge Franceschini, le immagini dei Beni Culturali possono essere divulgate, purché il contenitore non abbia fini commerciali. I diritti dei beni ecclesiastici sono delle varie parrocchie, e le foto presenti in questo sito sono sempre state scattate dopo permesso verbale, e in generale sono tutte marchiate col logo di questo sito unicamente per impedire che esse finiscano scaricate (come da me spesso scoperto) e utilizzate su altri siti o riviste a carattere commerciale. Per quanto riguarda le foto scattate in campagne e masserie abbandonate, se qualche proprietario ne riscontra qualcuna che ritiene far cancellare da questo blog (laddove non c’erano cartelli o muri che distinguessero terreno pubblico da quello privato, non ce ne siamo accorti) è pregato (come chiunque altro voglia segnalare rettifiche) di contattarci alla mail info@salentoacolory.it

Il sito de “Li Schiavoni”

 

Leave a reply

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.