Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator website Peschici, l’Abbazia di Santa Maria di Calena

Peschici, l’Abbazia di Santa Maria di Calena

1 – PESCHICI (FG), la splendida cittadina del Gargano settentrionale che si insinua tra spiagge, scogli e torri di guardia, ospita la suggestiva ABBAZIA DI CALENA che si trova alle pendici della collina calcarea da cui la città vecchia domina la spianata.

Questa abbazia sarebbe stata eretta “extra moenia” (fuori dalle mura) nell’872, forse in un primo insediamento di monaci. Certamente fu convento benedettino, e per lunghi anni, un centro molto ricco ed indipendente e sicuramente è una delle Abbazie più vecchie d’Italia. (1)

2 – A confermare il tutto esistono documenti che citano l’esistenza della Chiesa e del monastero, già in data antecedente all’XI secolo. Un documento successivo testimonia l’atto di donazione del 1023 del vescovo di Siponto che donò «… l’ecclesia deserta in loco qui vocatur C(K)àlena, cuius vocabulum est sancta Maria» al monastero di S. Maria di Tremiti, fornendo tutte le necessarie pertinenze: un orto, una vigna, terreni da coltivare che permettessero ai monaci benedettini di poter vivere senza problemi, trasferendosi in terraferma. (2)

3 – A quell’epoca l’unione di queste due Abbazie diede vita ad un unico polo molto potente ed influente su tutta la zona del Gargano. L’Abbazia di Calena fu comunque anche ambita dall’altra grande Abbazia della zona, quella di Montecassino. Nel 1058 il cenobio era quindi già una potente abbazia. Via via che papi e imperatori le concedevano ricchi privilegi, i suoi beni si estesero oltre l’area garganica fino a Campomarino e Canne. (2)

4 – Lungo l’itinerario classico della Via Sacra dei Longobardi, infatti, vi era l’abbazia della Santissima Trinità di Monte Sacro, nei pressi di Mattinata, che appartenne all’abbazia di Calena dal 1058 fino al 1198 ed ebbe un secolare contenzioso con la casa-madre per averne l’autonomia. (3) Calena mantenne la sua autorevolezza ed il suo prestigio, e rimase attiva e fiorente almeno fino all’inizio del 1300. (2)

5 – Per rendersi conto dell’entità del prestigio di Santa Maria di Calena, basta ricordare che nel 1420, quando era già in declino, i beni in suo possesso consistevano in circa trenta chiese del Gargano Nord, con relative pertinenze di mulini, case, terre, oliveti, diritti di pesca sul Lago di Varano e diritti feudali sulla città di Peschici e il Casale di Imbuti. Contesa dai potenti monasteri di Tremiti e Montecassino, riuscì a restare indipendente fino al 1445, quando fu inglobata definitivamente a Tremiti, sotto i Canonici Lateranensi.

6 – E’ certo che l’Abazia di Santa Maria di Calena accolse molti pellegrini, famosi e non, che sbarcavano sui litorali del Gargano Nord per recarsi al Monte dell’Angelo. I redditi derivanti dalle numerose donazioni dei fedeli le servirono indubbiamente per assolvere degnamente a questa funzione di ospitalità. (3) Dopo un periodo florido, l’Abbazia cominciò a decadere nella seconda metà del Quattrocento. L’Abbazia dall’inizio del XIX secolo fino ad oggi è stata proprietà di privati, ed è diventata una tenuta rustica.
Foto aerea da: https://www.peschici.com/peschici-centro-storico/peschici-storia-e-monumenti-chiese/

7 – Da un punto di vista architettonico, la struttura di Santa Kàlena risulta particolarmente stratificata: ad oggi dell’Abbazia rimangono per lo più le mura di cinta, ciò che resta del chiostro, la fontana del 1561, la fabbrica del capitolo e dei dormitori e le due chiese, a una delle quali manca la copertura, mettendo in evidenza capitelli ed affreschi che le intemperie e l’umidità stanno lentamente cancellando. (2) Foto da : http://www.puntodistella.it/news.asp?id=1185

8 – Maestose mura di cinta circondano questo ex-monastero, ed esse sono qua è la caratterizzate da contrafforti e porte.

9– Durante la mia visita (2015) l’originale chiostro, ora diventato cortile per la mancanza del deambulatorio e la tamponatura di tutti gli edifici adiacenti, era in completo abbandono. Appena visibile è il pozzo centrale cinquecentesco.

10 – Tutte le pareti dell’ex monastero sono interamente coperte di rampicanti.

11 – Nella parte Sud di questo ex-monastero si possono ancora ammirare due splendide Chiese. Una delle due Chiese è la più antica, quella originaria, che si inserisce nel solco di un’originale tradizione costruttiva pugliese.

12 – Critici e storici dell’arte come Emile Bertaux hanno analizzato, nelle loro pubblicazioni, le due chiese presenti nel complesso badiale: esse presentano rare e interessanti tipologie di architettura pugliese, europea ed extraeuropea. La prima chiesa si inserisce nel solco di un’originale tradizione costruttiva pugliese, quella delle cupole in asse. (3)

Una delle due cupole.

15 – La più recente seconda chiesa, che si addossa all’edificio più antico, fu costruita con soluzioni architettoniche di vasta circolazione europea ed extraeuropea da quelle maestranze itineranti di scalpellini, di origine borgognona, che percorrevano nei due sensi, il traffico di pellegrini e crociati verso la Terrasanta, la “Via Francigena”. (3)

16 – La chiesa gotica ha una navata centrale ed un abside semicircolare. Il tetto di questa Chiesa e le coperture a crociera, sono andati purtroppo distrutti durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.

25 – Da un ombroso corridoio, allietato da un pavimento di ciottoli di fiume che coi diversi colori compongono un fiore a 4 petali, si accede ad alcune stanze interne dell’abbazia ristrutturate nel XIX secolo.

29 – Da questi vani si accede al giardino degli aranci, probabilmente coltivato a frutti fin fai tempi antichi, unitamente all’ esteso orto botanico, che si trova sul lato nord, dove probabilmente i monaci benedettini coltivavano innumerevoli varietà di erbe officinali per curare i pellegrini bisognosi di cure e ristoro. (3) Da qui è ben visibile il massiccio campanile a vela.

30 – Sparse sui muri esterni vi sono tracce di un bassorilievo della Vergine, la monofora absidale della chiesa nuova, medaglioni decorati a rilievo.

36 – Intorno a Calena, luogo-simbolo dell’immaginario collettivo di Peschici, non mancano suggestioni e leggende. Dall’abbazia, un camminamento sotterraneo portava alla caletta dello Jalillo: serviva ai frati per sfuggire alle frequenti scorribande saracene. Da un’acquasantiera, posta in fondo alla navata sinistra della chiesa nuova, giungerebbe il rumore della risacca marina. Si racconta anche di un antico tesoro del Barbarossa.

37 – Una leggenda popolare narra che il Barbarossa, in cammino verso la grotta dell’Angelo, vi fece una sosta dolorosa: seppellì nella cripta la sua figlia prediletta, ammalatasi durante il viaggio e le pose, come singolare cuscino, un vitello d’oro. Questo tesoro prezioso gli abitanti di Peschici lo hanno cercato invano… (3)

38 – Purtroppo l’abbazia di Calena oggi è abbandonata e malandata, è sempre chiusa al pubblico e necessiterebbe di una radicale ristrutturazione. Sappiamo che volontari locali si sono mossi per il suo ripristino, che speriamo avvenga al più presto.

Gianluigi Vezoli

Testi adattati da : (1) https://www.italianostra.org/abbazia-di-santa-maria-di-kalena-a-peschici-foggia-segnalazione-per-la-lista-rossa/
(2) http://www.videonewsvieste.it/abbazia-di-kalena/
(3) http://www.lavalledeglieremi.it/altre-strutture/peschici/santa-maria-di-calena/  

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