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Vinci, nella casa di Leonardo

Chi non ha mai sentito nominare Vinci, il paese in cui nacque Leonardo, sommo genio universale che in ogni branca dell’arte e della scienza si è cimentato, appassionato e fatto meraviglie? Un uomo simile non poteva non muovere la sua città di origine lungo le sue orme.

E così, oggi, le 130.000 persone che giungono qui a vedere annualmente i luoghi di Leonardo, possono visitare la Biblioteca Leonardiana, centro internazionale di studi, e il Museo leonardiano di Vinci, sfolgorante collezione di modelli di invenzioni del genio realizzata all’interno della Palazzina Uzielli e del Castello dei Conti Guidi, superba fortificazione medievale dell’XI secolo.

Mi innamorai delle opere, e di quest’uomo geniale, quando ero ragazzo, nel momento in cui sui libri di scuola comparve sotto i miei occhi quella che è conosciuta come “Fanciulla scapigliata”… per me la sintesi suprema delle capacità artistiche inarrivabili di Leonardo da Vinci: in questo volto di donna rapito in un’altra dimensione, si intravede già il “sorriso” indefinito che egli diede alla sua opera più famosa, la “Gioconda”, ma in quest’opera, che sembra solo un abbozzo, personalmente ritrovo tutto lo spirito leonardiano, quel sapersi districare dalla natura che egli così bene maneggiava, conosceva e approfondiva, ad una dimensione onirica in cui egli rappresenta in maniera insuperata l’essenza stessa dell’anima, dell’uomo.

Visitare Vinci continua ad essere uno dei sogni della mia vita, ma grazie al viaggio di due cari amici, ho potuto intanto averne un consistente assaggio, che ora posso qui condividere con tutti voi. In città ha sede il Museo ideale Leonardo da Vinci, dedicato all’approfondimento dell’attualità della figura del genio e alla complessità della sua opera di artista, scienziato, inventore, designer. Ma da visitare anche, lungo la via Collinare verso Lamporecchio, il Giardino di Leonardo e dell’Utopia, di cui il Museo Ideale sta curando la realizzazione.

Cominciamo a visitare il Museo! Fra le sue invenzioni, qui sopra vediamo un dispositivo di arresto per binatura automatica della seta.

Filatoio ad aletta a quattro fusi. Come è risaputo, Leonardo ingegnere si è dedicato praticamente ad ogni aspetto delle attività umane, e questo museo ne rende pienamente l’idea!

La tessitura meccanica dei nastri si è sviluppata ben prima di quella delle stoffe di normale larghezza. Infatti questa poté avviarsi solo con tipi come il telaio a braccia provvisto del dispositivo di Kay, dove la spola vola in effetti da un margine all’altro percorrendo un tragitto lungo (circa 1,20-1,90 metri). Invece nella tessitura del nastro la larghezza dell’ordito è inferiore alla lunghezza della spola; per attraversare l’ordito, questa non ha bisogno di essere lanciata: è sufficiente un impulso minimo per passarla da un bordo all’altro del nastro. E’ dunque la scarsa ampiezza del movimento di va e vieni delle spole che distingue il telaio per nastri dal telaio meccanico per stoffe.

Fra i suoi innumerevoli interessi, c’era l’anatomia del corpo umano. Leonardo, essendo innanzitutto un artista, ha compiuto il suo lavoro anatomico con l’intenzione di renderlo fruibile attraverso il disegno. I suoi scritti testimoniano l’intenzione di redigere un trattato di anatomia che avrebbe voluto completare nell’inverno del 1510 e per il quale ha preordinato elenchi di materie e indici. Intorno al 1489 ha preparato un primo “ordine del libro”, che segue l’ordine delle materie dei testi anatomici dell’epoca, e destina alla parte finale l’analisi dell’apparato locomotore (ossa, muscoli e articolazioni), che era invece così importante per gli artisti e del tutto trascurato (ancora nel XVII secolo) dai medici fisici. Intorno al 1509-10 Leonardo ha redatto un nuovo “ordine del libro” in cui lo studio dell’apparato locomotore assume un’importanza prioritaria. Esso contiene pire una dichiarazione d’intenti che mette in luce come i suoi disegni vogliano rendere perfettamente intelligibile il volume di ogni parte anatomica e i rapporti fra i vari organi, procedendo per vedute progressive.

Gli esempi delle sue trovate ingegneristiche sono svariati…

…qui sopra vediamo lo schema di un ponte di rapida costruzione.

Qui sopra, il progetto di una macchina per macinare il grano, che cadrà lungo uno scivolo fin dentro un manicotto di tela. Una ruota dentata e una rocca fanno ruotare la macina e insieme scuotono il burattello di stamigna in cui discende la farina macinata.

Leonardo dedicò molti studi alle tecniche agricole ed alle macchine per la lavorazione del terreno e dei prodotti. Lo strettoio per l’olio costituisce un esempio delle applicazioni tecnologiche di contrappesi per l’uso e il risparmio dell’energia manuale

Nel Museo sono esposti oltre 60 modelli di macchine, presentati con precisi riferimenti agli schizzi e alle annotazioni manoscritte dell’artista, affiancati anche da animazioni digitali e applicazioni interattive.

Dal 2004 il percorso espositivo comprende anche la Palazzina Uzielli con l’accesso costituito dalla Piazza dei Guidi. L’ultimo importante intervento di riallestimento e ristrutturazione, effettuato tra il 2008 e il 2010, ha consentito l’abbattimento delle barriere architettoniche all’interno del Castello dei Conti Guidi, l’ampliamento del percorso espositivo e la riapertura al pubblico della terrazza panoramica sulla sommità della torre.

Al primo piano si trovano le sezioni dedicate alle macchine da cantiere, alla tecnologia tessile e agli orologi meccanici. La prima sala documenta le rielaborazioni leonardiane sulla base dei progetti del Brunelleschi per la costruzione della cupola del Duomo di Firenze. Il giovane Leonardo rimase profondamente impressionato dalla complessità delle macchine di quel cantiere nel quale poté assistere alle fasi di fusione e installazione della grande sfera di rame posta sulla lanterna della cupola. La sala della tecnologia tessile documenta l’interesse di Leonardo per il ciclo produttivo dei tessuti e presenta i suoi ambizioni progetti per giungere all’automazione del ciclo manifatturiero.

Grande interesse egli ebbe per lo studio dell’occhio umano, e di tutti gli effetti ottici da essi percepiti.

Interessantissima anche la sala di ottica dedicata agli studi di Leonardo in materia di fisica della luce e con particolare riferimento al periodo che va da Alhazen a Keplero.

Sopra, un misuratore della velocità del vento o dell’acqua…

…una sfera volante…

Nelle sale al piano terra sono presenti vari modelli di macchine: da quelle militari a quelle per il volo, agli strumenti di uso scientifico.

Bellissima la sua bicicletta!

Non mancano le armi studiate per la guerra…

I miei amici, ovviamente, mi hanno mostrato anche la casa natale, di Leonardo!…

…che conserva un fascino integro…

…anche nell’interno…

Insomma, la presenza del genio si sente in ogni angolo, di questa casa e nell’intera cittadina…

…posta in un luogo ameno, a poca distanza da Firenze…

Nella casa di Leonardo da Vinci

…e che non può mancare alle tappe di ognuno di noi con a cuore la storia, l’arte, ma anche il semplice viaggiare!

Ringrazio di tutto cuore gli amici Manuela Aprile e Pasquale Tagliafierro per avermi mandato queste fotografie, e per questo viaggio ideale a cui ci hanno fatto partecipare!

(Notizie raccolte dai pannelli illustrativi del Museo e da Wikipedia)

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