C’era un uomo nel 1778, un viaggiatore francese giunto nel Salento, che attraversava terre lontane con occhi che sapevano cogliere l’anima di un luogo.
Eravamo nel periodo in cui nobili rappresentanti delle nazioni del nord Europa scendevano sin qui, nel sud Italia, per acculturarsi, per ritrarre pensieri, opere, disegni, in cui con una sensibilità tipica del Romanticismo, lasciavano ai posteri il genius loci di un luogo, un paesaggio, una città. Lui era Louis Jean Desprez, pittore, architetto, incisore e scenografo francese. In una mattina di maggio del 1778, in viaggio verso Otranto, è a Maglie, e cammina lungo la “strada di mezzo”, oggi via Roma, e osserva. La gente al lavoro, un palazzo in costruzione, la colonna della Madonna delle Grazie, la Collegiata con il suo campanile. Ad un certo punto, colto da istinto creativo, tira fuori il suo taccuino e comincia a disegnare. E’ così che è nata questa famosa veduta di Maglie. Questo disegno viene poi pubblicato nella monumentale opera dell’abate Saint-Non, il celebre “Viaggio pittoresco o Descrizione del Regno di Napoli e Sicilia”. L’incisione diventa poi un modello per la decorazione delle ceramiche prodotte in nord Europa. Il disegno si arricchisce di dettagli, da bottega a bottega, cambiano le persone, gli animali, alcuni dettagli, ma lo scenario resta sempre immutabile, come una fotografia rubata all’eternità. Questi splendidi capolavori fanno parte di un’incantevole mostra situata a Maglie, all’interno dell’antica ex Conceria Lamarque, un altro scrigno di memoria tornato recentemente a nuova vita. Si chiama “Blu di Maglie”, ed è un incanto, come un viaggio poetico nell’album fotografico del Tempo, dei nostri antenati.
ALESSANDRO ROMANO (chi sono)
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