Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator website L’Osservatorio Meteorologico di Lecce

L’Osservatorio Meteorologico di Lecce

La scienza della Meteorologia ha attecchito in Salento dall’inizio del XIX secolo, tramite l’opera dello studioso alessanese Oronzo Gabriele Costa, che cominciò a misurare scientificamente alcuni dati come piovosità, temperatura e velocità del vento. In relazione al clima di questo territorio, il naturalista disse: “… per servirmi delle parole di profondo scrittore,

potrebbe dirsi essere la natura in questa provincia in opposizione con sé stessa, imperrocché riunisce tutte le stagioni nel medesimo istante e tutti i climi nel medesimo luogo ”. Gli studi vennero ripresi  nel 1871 da Cosimo De Giorgi, immensa figura di studioso che racchiuse in se quasi ogni aspetto delle varie branche della Scienza.

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Fu lui a fondare l’Osservatorio Meteorologico, a Lecce, con il contributo di varie istituzioni pubbliche. Le sue numerosissime opere restano a testimonianza della sua profonda convinzione per l’applicazione del metodo scientifico in tutti i campi, con estrema cura ed onestà, ma anche del suo grande attaccamento alla terra d’origine: un’azione, la sua, che ha attirato riconoscimenti dall’intera comunità scientifica italiana. Seppe appassionatamente coinvolgere nella realizzazione dell’Osservatorio Meteorologico di Lecce e della Rete Meteorica Salentina molti altri studiosi, mantenendo un rapporto continuo con la cittadinanza attraverso incontri in cui divulgava con il consueto entusiasmo e chiarezza il lavoro e i risultati ottenuti. Era infatti convinto che solo interessando tutti i cittadini alla scienza e alle sue conquiste, lo scienziato avrebbe potuto svolgere il proprio lavoro con serenità e col sostegno morale e materiale necessario.

L'Osservatorio Meteorologico di Lecce

All’interno del campanile della chiesa di San Francesco della Scarpa (sopra), l’1 dicembre 1874 venne inaugurato l’Osservatorio Meteorologico di Lecce….

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…ancora oggi, quando passo davanti a quella porta dalla pietra consumata dal tempo, non posso fare a meno di alzare lo sguardo verso l’alto, e pensare a quel precursore che così tanto si impegnò per questa città…

L'Osservatorio Meteorologico di Lecce

…sono riuscito a trovare alcune foto d’epoca per appagare il mio lato romantico-ottocentesco…

L'Osservatorio Meteorologico di Lecce

…in cui si nota la targhetta apposta dal De Giorgi, oggi purtroppo scomparsa. E, sotto, l’interno del campanile.

osservatorio metereologico

L’Osservatorio, collocato a circa 71 metri sul livello del mare, era dotato degli strumenti più moderni. Le osservazioni venivano fatte secondo gli standard richiesti dall’Ufficio Centrale di Meteorologia di Roma. Il De Giorgi si era convinto che non sarebbe stato sufficiente raccogliere i dati per la sola città di Lecce per descrivere avere contezza del clima di tutto il Salento. Decise quindi di estendere la raccolta dati in più località della allora “Provincia di Terra d’Otranto”, che comprendeva anche le attuali province di Brindisi e Taranto. Nacque così la Rete Meteorica Salentina, che dopo pochi anni arrivò a comprendere 5 Osservatori, 32 stazioni termopluviometriche, distribuite lungo le due coste, le zone collinari e quelle in pianura, e varie stazioni di osservazione dei temporali. I dati, raccolti con metodologie insegnate e controllate dal De Giorgi, affluivano all’Osservatorio di Lecce e da questo all’Ufficio Centrale.

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Il tutto era realizzato con pochi mezzi finanziari per la spedizione dei messaggi con i dati e le informazioni, spesso richiesti quotidianamente. Una realizzazione che per estensione e per organizzazione era unica nell’Italia centromeridionale, tanto che all’Esposizione Nazionale di Torino del 1894 fu premiata con la medaglia d’oro.

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Ogni dieci anni De Giorgi compilava un’analisi, con dettagliate osservazioni su tutti gli aspetti del clima della Provincia. L’ultima di queste analisi fu pubblicata nel 1915 relativamente al quarantennio 1975-1914 e, come espressamente specificato dall’Autore, rappresentò “… il mio testamento meteorico sul clima di Lecce che lascio ai miei concittadini e conprovinciali. Gli uomini passano, ma le istituzioni rimangono purchè sieno amorosamente dirette e purchè non manchino ad esse i necessarii sussidi ed incoraggiamenti ”. Alla morte del De Giorgi, avvenuta il 2 dicembre 1922, l’Osservatorio venne trasferito nell’Orto Botanico, insieme al quale, dopo pochi anni in cui fu mantenuto in vita e potenziato da un suo appassionato collaboratore, il Dottor Albino Mannarini. Poi, scomparve definitivamente dal panorama cittadino.  Fortunatamente è pervenuta a noi gran parte del patrimonio dei dati frutto di tanti anni di paziente e amorevole lavoro.

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L’opera del De Giorgi sarà uno dei punti di forza del Museo dell’Ambienterecentemente realizzato nel Campus Universitario, per recuperare la memoria di questo grande frutto dell’amore per la scienza e per la propria terra. E di un uomo che resta a modello, in qualsiasi campo ci si voglia dedicare, per ogni salentino che qui voglia continuare a vivere e operare.

(Un ringraziamento speciale a Cesare De Carlo, per le fotografie della targhetta del De Giorgi apposta all’ingresso dell’Osservatorio, e dell’interno del campanile. Fonte per le notizie di questo breve articolo è un testo del prof. Livio Ruggero, Università del Salento, tratto dal sito supermeteo.com)

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