Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator website La cripta di Santa Cristina a Carpignano

La cripta di Santa Cristina a Carpignano

Carpignano Salentino custodisce un autentico pezzo di Bisanzio nel suo centro storico: la cripta di Santa Cristina. Un vero pilastro dell’arte bizantina in occidente, sulle sue pareti si sono susseguiti strati e strati di affreschi che si sono dati il cambio coi secoli, e fra quelli che sono giunti fino a noi abbiamo la rarità della firma dell’autore e persino la data di esecuzione. La più antica del sud Italia: 959 d.C. 

E’ certo comunque che questa data non è la pittura più antica di questa chiesa rupestre, mentre le più tarde arrivano fino al 1600. Insieme ai nomi dei Santi iscritti sulle pareti, anche quelli dei committenti, ed i pittori Teofilatto, Eustazio e Costantino.

cripta di Santa Cristina

Scendere in questa cripta è un’esperienza che non mancherà di lasciare stupefatti i visitatori, le stesse immagini qui riprodotte non possono reggere l’entrata in questo tempio.

cripta di Santa Cristina

Qui siamo davanti all’opera di Teofilatto, come detto del 959. Un capolavoro!

cripta di Santa Cristina

Sopra vediamo l’Arcangelo che visita Maria per l’Annunciazione…

cripta di Santa Cristina

…ed Ella la vediamo sorpresa mentre fila, che come sappiamo era l’attività esclusiva delle vergini del Tempio.

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Il Cristo, invece (sopra), a ben guardare siede su un sontuoso trono: è quello degli imperatori bizantini. All’interno di Santa Sofia, l’antica capitale bizantina, oggi Istanbul, ve ne è una rappresentazione quasi identica!

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La chiesa si divide in due aule, una più piccola, sorrette da colonne ricavate con l’opera di scavo, altre invece sono state messe in seguito per sostenere la volta.

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Osservare questi affreschi da vicino regala sorpresa a non finire. Persino i ricami degli abiti sono realizzati con decorazioni, che come piccoli gioiello risaltano sulla superficie della pietra!

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Fra i numerosi Santi affrescati, troveremo San Biagio, Sant’Antonio abate, San Nicola, San Teodoro, ma purtroppo anche tante figure oggi difficilmente interpretabili.

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Nell’aula più piccola c’è un’altare barocco nel cui ovale mostra una Madonna Odegitria, che indica cioè il Bambino, indicandolo come la Via, per il genere umano.

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Ancora oggi, il 6 gennaio di ogni anno, si celebra la Messa in rito Cattolico Bizantino, una suggestiva cornice che riporta i fedeli indietro di un millennio!

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Accanto all’altare barocco c’è una tomba ad arcosolio, che custodisce una dedica: quella di un padre che ha perso il proprio figlio intorno al 1070 prima che potesse essere battezzato. Egli affidò alla benedizione di San Nicola, Santa Cristina e alla Vergine madre, questo sfortunato bambino, affinché potesse raggiungere il grande Patriarca, Abramo.

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Chiude l’aula piccola una rappresentazione di Santa Marina, all’epoca la guaritrice dell’itterizia. Ma per ammirare le decine e decine di icone che questa straordinaria chiesa rupestre conserva, invito ogni amante di storia ad una visita a Carpignano!

 

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