Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator website La cripta della Candelora a Massafra

La cripta della Candelora a Massafra

“È come una caccia al tesoro scendere lungo il declivio della gravina” o inoltrarsi tra le case del centro, arroccato sulla rupe,” per andare alla scoperta dell’habitat rupestre della Gravina di San Marco a Massafra (Taranto). L’habitat è un affascinante complesso di villaggi, grotte e chiese, adagiate lungo le pareti della gravina, dove si conservano imponenti testimonianze

della frequentazione umana, estesa per un lunghissimo arco di tempo, che arriva fino al Seicento.”

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“Il villaggio rupestre sembra essere stato abbandonato nel Quattrocento, per ragioni sconosciute, ma gli inquilini migrarono nella vicina gravina della Madonna della Scala in un agglomerato meno popoloso, chiamato Galitro, abitato fino al Settecento. Nei villaggio rimasto sono però bene evidenti i segni di una primitiva organizzazione urbana fatta di percorsi, sentieri, rampe di scale, depositi di sementi, sistemi di canalizzazione e raccolta di acqua piovana, strutture produttive quali frantoi e trappeti. Nella gravina di San Marco si trovano tre chiese di grande rilievo: Santa Marina, San Marco e la Chiesa della Candelora.”

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Si giunge alla CHIESA RUPESTRE DELLA CANDELORA, localizzata sullo spalto orientale della gravina di San Marco, passando tra le case del centro storico, attraversando il cortile di un condominio, per prendere il sentiero che scende sul burrone della Gravina. L’apertura visibile spazia sull’intera sezione della chiesa, che, articolata su sei campate, misura 8.50 metri di larghezza e 6.00 metri di profondità.

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Sulle pareti interne si susseguono tredici arcate affrescate, divise da semicolonnine con rozzi capitelli. Queste arcate cieche conservano un rilevante ciclo di 13 affreschi risalenti al XIII secolo.

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Molti affreschi conservano lo stile bizantineggiante tipico di questo territorio, altri presentano elementi più evoluti.

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Una ripida scalinata conduce all’oasi inaspettata della cripta della Candelora. Il toponimo Cripta è dovuto forse al fatto che più sotto, lungo la gravina, si trova una grotta con sepolture, ma è probabile che la chiesa sia stata utilizzata come cappella funeraria (da verificare). Essa è scavata a ridosso di un pozzo-cisterna quadrato, di un fico enorme e di un cappero che decorano l’ingresso al sito, ed è priva di facciata, demolita e crollata.

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Rappresentando questa chiesa uno degli esempi rupestri più raffinati e complessi della tradizione rupestre murgiana, la parziale demolizione della facciata e del vestibolo che la precedeva, costituisce un danno irreparabile e la perdita, seppur parziale, di uno dei gioielli dell’architettura rupestre pugliese.

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La chiesa è divisa da due pilastri in sei campate, ciascuna delle quali con differente copertura, sulle pareti corrono coppie di arcate cieche, sorrette alla base da mezze colonnine con capitelli ornati al centro da una croce greca rilevata e iscritta in un circolo.

La cripta della Candelora a Massafra

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Le tre absidi della chiesa sono tutte cieche e piane, in quella centrale sono visibili i resti dell’altare a parete alla latina, distrutto da atti vandalici.

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“Di assoluto valore il deambulatorio angolare, snodo del percorso liturgico, coperto da cupolette impostate su mensole angolari. Quando la chiesa era dotata di facciata, dal deambulatorio si accedeva alla parte sacra della chiesa, triabsidata.”

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Alcuni affreschi sono in buono stato di conservazione, mentre molti sono in cattivo stato ed in continuo pericolo di degrado.

La cripta della Candelora a Massafra

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“Tra i vari dipinti rileviamo il viso di una Madonna di indimenticabile bellezza, un Gesù ormai fanciullo che sgambetta con un cestino in mano a fianco di sua madre, un san Nicolinus Pellegrinus, con sacca e bordone al fianco del protomartire Stefano.”

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La chiesa è divisa da due pilastri in sei campate, ciascuna delle quali con differente copertura: soffitto piano, tetto a doppio spiovente, cuspide a quattro spioventi, crociera, cupola ribassata lenticolare, interamente scavati nel banco tufaceo.

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Tra le diverse coperture magnifica è la cupola lenticolare scolpita nella campata più oscura.

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Un sentito ringraziamento alla guida preziosa della Dott.ssa Mina Tagliente dell’Ufficio Turistico Comunale di Massafra.

Gianluigi Vezoli

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