Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator website Alla scoperta della Vaste messapica

Alla scoperta della Vaste messapica

Nell’interessante e sottovalutato panorama classico del Salento non possiamo evitare un piccolo reportage sulla Vaste messapica, una grande città di considerevole importanza (l’antichissima Bastae o Baxta) fondata intorno al 600 a.C. ma un sito già frequentato durante l’Età del Bronzo. Intorno al III secolo a. C. Vaste diventa veramente importante e densamente abitata.

Una possente cinta muraria, delimitante un’area di 77 ettari, cingeva tutto l’abitato, servito da tracciati stradali, luoghi di culto, moltissime abitazioni ed una struttura di tipo palaziale.

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Il Parco dei Guerrieri corrisponde all’area archeologica che include gli scavi dell’antica città. Un vero e proprio museo all’aperto, di cui purtroppo non si vedono molte strutture, come nella foto sopra: una delle porte di accesso all’abitato.

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Sono state riportate alla luce innumerevoli tombe ancora intatte e con tutto il corredo funerario e i resti di un tempio pagano.

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Nell’area di questo museo diffuso è stata ricostruita una capanna che ricalca il modello dei primi insediamenti abitativi della città arcaica…

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…ed anche alcune torri ossidionali, che ci riportano visivamente a quei tempi!

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Un’importante quantità di reperti è conservata nell’incantevole borgo, nel centro storico del paese, all’interno del palazzo baronale (che già di per sé merita una visita!), in cui è stato allestito un museo permanente. Ma l’antica Vaste è presente in un considerevole numero di Musei italiani ed esteri.

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Distrutta in epoca romana, continuò ad essere abitata anche successivamente, in epoca medievale, come testimoniano i reperti emersi durante gli scavi, e che abbiamo scoperto in un altro reportage.

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In queste immagini torniamo indietro nel tempo di oltre 2000 anni!

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Il Museo propone una panoramica completa di un mondo che qui ritorna vivido e vivo, colto “caldo” anche nei momenti della quotidianità che vivevano gli antichi abitanti di quella che certamente fu una delle “capitali” della Messapia! E così, fra oggetti di lavoro, di vario tipo…

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…vasi, come la trozzella (una caratteristica tipica propria di questo popolo)…

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…possenti cinturoni che un tempo adornavano i guerrieri messapici…

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…lampade a olio, unguentari per le donne, piatti votivi…

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…un mondo lontano si mostra generoso in tutta la sua vitalità!

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Meravigliosi vasi decorati cantano scene epiche, tradotte dalla mitologia greca…

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…ricreati pure con una sapiente padronanza espressiva: guardate le figure qui sopra, colte con i muscoli tesi e vibranti nei loro movimenti!

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Fra le chicche del Museo una bellissima collezione di monete, fra cui si nota l’immagine classica di Taras a cavallo del delfino, simbolo della grande città spartana di Taranto, con la quale Vaste e tutta la Messapia avevano pure rapporti commerciali, nei periodi di pace.

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Fra le scoperte più interessanti di questo autentico scrigno archeologico che è Vaste, queste tesserae lusoriae in avorio, un gioco romano del II secolo a.C. ma non è escluso avessero svolto la funzione di etichetta, a chiusura dei sacchi, indicando tasse fiscali.

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Il famoso “tesoretto” di Vaste fu trovato all’interno del vaso della foto qui sopra.

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Fra gli altri reperti, qui sopra, una testa femminile, in pietra calcarea. Viene da un luogo di culto del III secolo a.C. sito che oggi ricopre Piazza Dante…

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…insieme a questo manufatto, in cui si legge l’iscrizione messapica “oxxo”.

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Fra le altre meraviglie, due sepolture, di due personaggi che certamente ricoprirono un luogo di primo piano a Vaste…

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…la tomba del Cavaliere e quella dell’Atleta, delle quali resta il loro prezioso corredo funerario. Per rendersi conto della caratura dei “principi” di Vaste, vi rimando al reportage sulle famose “Cariatidi”.

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Ricchissimo è il repertorio di cippi…

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…che il Museo ha sapientemente catalogato.

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Al termine di questo viaggio mi sento di ringraziare caldamente l’amico Rino Greco, e tutti i ragazzi che accolgono i turisti che visitano questo luogo. Ma anche di ringraziare l’Università del Salento e la Soprintendenza Archeologica per tutto il lavoro che svolgono, fondamentale per creare uno stato di coscienza (e conoscenza) nelle nuove generazioni di questa terra antica…

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…Vaste, piccola e ridente frazione di Poggiardo, è unica anche per questo bar, posto proprio nel Museo, che permette un ristoro del tutto speciale ai cercatori del cuore antico di una terra che ha ancora molto da raccontare!

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